L'imprenditore Malinconico assolto dopo undici anni

Coinvolto in una inchiesta sul presunto controllo della gestione degli appalti e delle risorse pubbliche

Un'aula di tribunale
Dopo un rimpallo tra Cassazione e Corte di Appello, una nuova sezione del collegio giudicante di secondo grado ha assolto l'imprenditore settantenne di Ailano, Giovanni...

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Dopo un rimpallo tra Cassazione e Corte di Appello, una nuova sezione del collegio giudicante di secondo grado ha assolto l'imprenditore settantenne di Ailano, Giovanni Malinconico, coinvolto undici anni fa in una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sul presunto controllo della gestione degli appalti e delle risorse pubbliche. Il tutto in cambio di voti, tornaconti personali, economici ed elettorali. L'assoluzione è arrivata dopo una ricostruzione che ha offerto la difesa sul ruolo dell'imprenditore che, in realtà, è apparso più vittima che colluso con i clan.


La Procura antimafia si concentrò sul gruppo Bidognetti che operava tramite il politico Nicola Ferraro. Malinconico fu coinvolto insieme all'ex sindaco e consigliere regionale Pd di Villa Literno Enrico Fabozzi e altri imprenditori già assolti incriminati di riciclaggio, concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione, turbativa d'asta, tutti aggravati dall'agevolazione mafiosa. Le ipotesi accusatorie parlavano di un accordo con il gruppo di Bidognetti per il controllo degli appalti nel comune di Villa Literno. Accuse provenienti dai pentiti come Anna Carrino, Massimo Iovine, Tammaro Diana. L'imprenditore di Ailano fu indicato come un sodale del clan dei Casalesi e condannato in primo grado a 6 anni di reclusione; pena ridotta in secondo grado a 4 anni e cinque mesi. La difesa ha dimostrato la svista accusatoria: Malinconico è risultato una vittima. Malinconico è stato difeso dagli avvocati Giuseppe Stellato e Ernesto De Angelis.
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Il Mattino