«Il rischio di una campagna pubblicitaria di questo tipo è che il monumento sia presentato solo come una sorta di oggetto effimero, svuotato del suo valore...
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«Eppure - afferma Zuccaro - esiste un disciplinare ad hoc redatto lo scorso anno». Ed è appunto questo l'altro punto di criticità richiamato dalla prorettrice dell'Università della Campania, Rosanna Cioffi. «In linea di massima non sono contraria all'uso delle immagini dei monumenti anche su oggetti di merchandising, peraltro il design ha sempre attinto al repertorio della storia dell'arte, dalla medusa di Versace a tanti altri capolavori. Il fatto è che è indispensabile l'autorizzazione da parte dei responsabili istituzionali. Sono questi, infatti, che hanno il compito di verificare che di queste immagini non si faccia un uso improprio e negativo per la dignità del bene stesso. Non si può neppure pensare che una sala giochi casertana sia denominata Van Wittel, eppure c'è qualcuno che ha osato chiamarla così. L'ho trovata un'idea inquietante. Come anche quella di inserire delle tende sotto gli archi dell'Acquedotto carolino. Insomma - conclude Cioffi - credo che si possa far uso di certe immagini senza, però, svuotarle di contenuto e senza decontestualizzarle». Dunque, indispensabile l'attenzione ai contenuti e alle modalità d'uso di foto e riproduzioni. «È importante il modo in cui viene adoperata un'immagine: se è per valorizzare anche il sito stesso va bene ma se se ne fa un uso solo strumentale e' meglio evitare», è il parere del critico d'arte Giorgio Agnisola. «Perché, purtroppo, un utilizzo di questo tipo, accompagnato alla dilagante trascuratezza che caratterizza il nostro territorio diventa la misura della scarsa cura e considerazione che di essi si ha». Anche Jolanda Capriglione, docente di Estetica del paesaggio all'Università della Campania e presidente del Club Unesco di Caserta, sottolinea l'importanza di essere attenti. «La reggia è patrimonio di tutti, ma bisogna controllare che della sua immagine non si abusi. I manifesti che ho visto in giro sono veramente brutti, volgari, un'interpretazione che rischia di essere, però, favorita dal contesto: se non si curano il paesaggio, i luoghi che circondano il monumento si rischia di far prevalere la percezione negativa e di abuso che si avverte intorno».
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Il Mattino