Morto di cancro ma i familiari chiedono danni per incidente: sindaco scopre la truffa

Morto di cancro ma i familiari chiedono danni per incidente: sindaco scopre la truffa
I familiari di una donna di Marcianise deceduta qualche anno fa hanno chiesto al Comune il risarcimento di 60mila euro disposto dal giudice, che ha riconosciuto come la donna...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

I familiari di una donna di Marcianise deceduta qualche anno fa hanno chiesto al Comune il risarcimento di 60mila euro disposto dal giudice, che ha riconosciuto come la donna fosse morta per le ferite riportate cadendo in una buca stradale.

A distanza di dieci anni l'avvocato del Comune avrebbe però scoperto che la morte sarebbe dipesa da altri motivi. A raccontare la vicenda è il sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, su Facebook. «Una signora di Marcianise dice di essersi fatta male mentre percorreva una strada cittadina - racconta il primo cittadino - Lei nel frattempo muore, i suoi eredi chiedono il risarcimento danni al Comune che se ne infischia e neanche si costituisce in giudizio. Siamo nel 2010, esattamente dieci anni fa. Comincia la causa, con il Comune in contumacia. Gli eredi della signora si organizzano con i loro avvocati e chiedono soldi per aver subito lesioni personali colpose. Producono una documentazione relativa ai ricoveri della signora in ospedale. I giudici gli danno ragione: non c'è nessuno del Comune che prova a confutare la tesi». L'esito è che «il Comune di Marcianise viene condannato al pagamento di 50mila euro che diventano più di 60mila per una serie di spese aggiuntive. Ecco però il colpo di scena». «L'avvocato del Comune - prosegue Velardi - in seguito ad accertamenti, ha scoperto che la signora era sì ricoverata in ospedale ma per altri motivi, fino a morire per un cancro. Con dieci anni di ritardo, abbiamo deciso doverosamente di costituirci. Anzi, di chiedere la revoca della sentenza: c'è qualcosa che non quadra. La signora cui dobbiamo dare più di 60mila euro (ai suoi eredi, per la verità) si è ricoverata e poi è morta per i danni subiti nel presunto incidente? O era ricoverata per altri motivi? E perché il Comune allora non si è costituito? Chi aveva interesse a non costituirsi?» conclude Velardi. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino