«Messaggi dal carcere per intimidire segreteria di Alfano»

«Messaggi dal carcere per intimidire segreteria di Alfano»
In questa storia di appalti e corruzione, la cronaca segue il copione classico. Questa volta si parla di messaggi in codice durante i colloqui in carcere con i due figli per far...

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In questa storia di appalti e corruzione, la cronaca segue il copione classico. Questa volta si parla di messaggi in codice durante i colloqui in carcere con i due figli per far ritrattare le accuse e «far scoppiare una bomba», così come diceva il padre. A lanciarli, i messaggi, non era uno qualunque. E nemmeno un boss. Ma era l’ex sindaco di San Felice a Cancello, un comune del Casertano, ed ex consigliere regionale Pasquale De Lucia - facile ai cambi di casacca dell'ultima ora, vicino, l'ultima volta, all'Ncd - accusato di aver truccato gare d’appalto e di aver favorito la camorra, in due inchieste differenti. E proprio perché dal carcere avrebbe fatto filtrare «messaggi» intimidatori verso i testimoni che lo «incastravano», c’è il reale pericolo, ancora attuale, di «inquinamento probatorio».


Per questo Pasquale De Lucia non può tornare in provincia di Caserta ed è giusto che resti a Scalea, in Calabria, stando ai giudici.
A rivelare il tentativo di far scoppiare «la bomba» sul capo della segreteria del sottosegretario del ministero della Difesa Gioacchino Alfano, è stato il pubblico ministero Gerardina Cozzolino della procura di Santa Maria Capua Vetere che in una sua ultima opposizione alla richiesta di «rientro» in provincia del suo imputato, rivela e scrive, nero su bianco, ai magistrati del tribunale che «nel colloquio nel carcere di Santa Maria il 5 e il 7 ottobre del 2016, De Lucia avrebbe indotto la figlia e il figlio a contattare diverse persone al fine di far emergere “il fatto della motocicletta” del “capo della segreteria di Alfano” definito in maniera spregevole». In sostanza, il pm scrive: «Il passaggio della conversazione fa desumere che l’intenzione dei tre sia quella di far dichiarare a un loro conoscente che il primo segretario di Alfano abbia acquistato una motocicletta senza pagare alcuna somma di denaro».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino