Nelle sue ultime interviste era più preciso, dettagliato e convincente, di quanto appariva nel chiuso di una stanza, nel corso di un interrogatorio condotto dal pm o su un campo...
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Due facce della stessa persona, o meglio, della stessa storia giudiziaria, quella di Carmine Schiavone, il primo grande pentito dei casalesi (anno 1993), uno che ha contribuito a scrivere un pezzo di quel romanzo criminale chiamato Gomorra. Primi anni Novanta, dunque, le prime ammissioni su ruoli, gerarchie interne di quel potentato camorristico che - lontano dai riflettori - sembrava una banda di pastori e che invece era una cupola simile a quella di cosanostra. Grazie alla sua testimonianza, sarebbe nato il processo Spartacus con condanne diventate definitive in Cassazione.
Omicidi, soldi, politica nel suo racconto verbalizzato dagli allora pm napoletani Federico Cafiero de Raho e Lucio Di Pietro, che posero l’accento nelle loro indagini anche sulla questione dei rifiuti.
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Il Mattino