Era il 2011 quando i giudici diedero il via libera agli arresti in nome dell'inchiesta «Il principe e la (scheda) ballerina», un filone investigativo della Dda di...
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Oltre 50 le ordinanze di custodia cautelare, dodici le condanne in primo grado con rito ordinario emesse dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ma oggi, il colpo di scena: i giudici della corte di Appello di Napoli hanno assolto tutti gli imputati. Fra loro, l'ex sottosegretario all'Economia del governo Berlusconi, Nicola Cosentino, già assolto anche in Cassazione nell'ambito di un altro maxi-processo sul monopolio dei carburanti in Campania, filone in cui erano finiti anche i fratelli, assolti anche loro. I beni di famiglia erano stati sequestrati.
Questa è la seconda vittoria giudiziaria per Cosentino, coinvolto in inchieste su camorra e politica dal 2009 a oggi. Durante il processo Il principe e la ballerina, alcuni imputati sono anche morti, in attesa del giudizio definitivo. Come Nicola Di Caterino, condannato a 11 anni di reclusione dai magistrati di Santa Maria Capua Vetere, deceduto qualche anno fa. Alla fine dello stesso dibattimento di Di Caterino, Cosentino aveva incassato una condanna a 5 anni e mezzo, per il reato di tentativo di reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa, in relazione al finanziamento da cinque milioni di euro per la costruzione di un centro commerciale a Casal di Principe, denominato “Il Principe”, voluto secondo l’accusa dal clan dei Casalesi, ma mai realizzato.
Assolto anche l'imprenditore Gaetano Iorio di San Cipriano d'Aversa. Già una volta l'imprenditore - inserito nel settore della rivendita del calcestruzzo - era stato assolto in Cassazione nel processo Spartacus I, dopo dieci anni di processi e ricorsi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino