La città di Caserta si mobilita per salvare i 160 alberi destinati all'abbattimento. C'è chi propone una petizione, chi ha avviato una campagna di...
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«Questa amministrazione, ancora una volta, sta agendo in maniera sconsiderata denuncia Francesco Apperti, consigliere di Speranza per Caserta - nelle determine non c'è infatti alcuna traccia di sopralluoghi, pareri di esperti o relazioni tecniche che attestino la reale pericolosità di questi alberi. Non è dato sapere se saranno rimpiazzati. Siamo al fianco delle associazioni che stanno già predisponendo una diffida, stiamo pensando anche ad una raccolta firme, qualsiasi cosa purché si fermi questo scempio. Diventa sempre più urgente dotare la città di un regolamento del verde, peraltro già pronto ed allegato al preliminare di Puc, ma impantanato anch'esso in questo piano che non vede la luce». Sull'importanza di un Piano per il verde insiste anche Legambiente. «E' fondamentale spiega D'Angerio - disporre di uno strumento che stabilisca la quantità di alberi che devono' essere presenti sul territorio, le specie adatte, la dislocazione, i costi, il tipo di manutenzione. In questa città si continua da anni a considerare le piante come un peso, un fastidio e non ci si rende conto dell'importanza vitale che rivestono. Faremo di tutto per salvarle. Perché salvare questi alberi, significa salvare noi stessi e i nostri figli». «Caserta non merita una simile offesa denuncia Lauria come Wwf esigeremo dal Comune di visionare tutta la documentazione che attesta la pericolosità di questi alberi. E se davvero sono tutti pericolosi, ma ne dubito, come mai l'amministrazione non ha adottato una manutenzione adeguata per evitare che si arrivasse a questo punto? E soprattutto perché si agisce in sordina su una tematica così importante per la comunità? Avrebbero potuto consultare un agronomo, un esperto che con competenza, sapienza e conoscenza (e soprattutto a titolo gratuito) avrebbe potuto fornire loro un valido supporto nella selezione delle piante così da scongiurare una simile mattanza e procedere con un abbattimento selettivo nei casi di reale pericolosità».
«Penso sia legittimo domandarsi ha rincarato la dose Nicola Santagata, consulente della Diocesi di Caserta per la custodia del creato come mai questa volta il Comune non abbia richiesto una consulenza dell'Università prima di procedere. Anche un non addetto ai lavori si renderebbe conto dell'assurdità di questa scelta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino