Un'equipe di scienziati e tecnici lavora per ricostruire la verità, quella che Ciro Guarente, l'assassino di Vincenzo Ruggiero, attivista gay di Parete, non ha mai...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il primo passo dell’equipe sarà quello di individuare il calibro delle ogive ritrovate nel torace della vittima nel corso dell’autopsia. Dopo la nomina del medico Antonio Palmieri e del tecnico Carmine Testa - indicati dal procuratore Francesco Greco con il compito di eseguire l’esame esterno del cadavere e l’ispezione del telefono cellulare dell’assassino - arrivano tre superperiti.
Sarà la scienza forense a cercare di colmare i silenzi di Guarente che si è barricato nel mutismo dal giorno in cui ha confessato. I carabinieri hanno ritrovato il corpo della vittima in un garage a poca distanza dalla casa della famiglia di Guarente, a Ponticelli, ma il corpo era stato fatto a pezzi e sepolto sotto un cumulo di cemento, rifiuti e acido. La testa tutt’ora non è stata trovata. Dopo aver mentito a tutti, facendo credere che Vincenzo se ne fosse andato di sua spontanea volontà, l’ex militare ha confessato e da quel momento, otto giorni fa, è stato un susseguirsi di orrore e colpi di scena. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino