Capodrise. È diventata, suo malgrado, una «star» del web. Complici il dialetto, la platealità dei gesti, la mimica farsesca e qualcuno che, a sua...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«A gennaio – racconta – ho usato quel vestito a un matrimonio a Rimini e, dopo poche ore, ho notato che il capo si era scucito e aveva scolorito la pelliccetta bianca che indossavo per ripararmi dal freddo. Appena rientrata a Caserta, sono ritornata al negozio e ho chiesto di poter parlare con un responsabile. Le commesse, però, non solo non me ne hanno dato la possibilità, ma hanno chiamato gli uomini della sicurezza. A quel punto, mi sono alterata, perché ho visto calpestato un mio diritto. Tra l’altro – rivela – quando l’ho comprato, mi avevano rassicurata sulla qualità del vestito e sul fatto che fosse Made in Italy». Ora, Magliulo si è rivolta a due legali, gli avvocati Gaetano Argenziano e Giuseppina Caporaso, che tuteleranno i suoi interessi e l’onorabilità violata da qualche filmino rubato. «Produciamo – replica Mena Marano, ad di Silvian Heach – 6 milioni di capi al mondo. L’abito è diffuso su ampia scala e, in casi sporadici, capi simili possono manifestare piccoli problemi. Purtroppo, la signora è arrivata in negozio agitata: abbiamo cercato di calmarla, ma, presa dall’ira, è andata via senza lasciarci i contatti. Confermo, tuttavia, la disponibilità a farci scusare per l’accaduto. E siamo pronti – conclude Marano – a darle il nostro massimo supporto». Intanto, la guardia di finanza ha chiesto a Magliulo la consegna del vestito incriminato. L’indagine tenterà di individuare la persona che ha realizzato il video e che lo ha diffuso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino