Picchiata dal marito, muore dopo due settimane

Picchiata dal marito, muore dopo due settimane
 Castelvolturno. Il suo calvario è durato sedici giorni. Dal 29 giugno, quando a causa delle percosse subite dal marito è dovuta ricorrere alle cure del pronto...

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 Castelvolturno. Il suo calvario è durato sedici giorni. Dal 29 giugno, quando a causa delle percosse subite dal marito è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso di Pineta Grande e al successivo ricovero, fino a giovedì notte, quando per una profonda lesione cerebrale è morta. La donna aveva 78 anni e viveva insieme al marito di due anni più grande in un'abitazione di campagna al confine con i territori di Mondragone e Cancello ed Arnone. Dopo le prime medicazioni al pronto soccorso era stata trasferita in reparto, perché vigile e collaborava anche con i carabinieri che seguivano il caso.


Aveva raccontato ai militari dell'arma, diretti dal capitano Chiaretti, la dinamica precisa del litigio avuto con il marito, e aveva sottolineato che non era stato neanche il primo del genere. Tuttavia non l'aveva mai denunciato, perché soffre di demenza senile. Da un po' di tempo, però, aveva continui raptus di violenza, e vivendo in casa solo con la moglie sfogava proprio su di lei la sua rabbia. Nell'ultima crisi era stato particolarmente violento, fino a farla cadere e sbattere forte la testa su uno spigolo. I medici di Pineta Grande l'hanno indotta in stato di coma farmacologico per permettere l'assorbimento del grosso ematoma celebrare.

Ma la ferita evidentemente era troppo estesa. L'altro giorno, l'aggravamento del quadro clinico e il trasferimento in terapia intensiva. Poche ore dopo ai medici non è rimasto altro che costatare la sua morte. La salma adesso è all'obitorio di Caserta. Qui sarà eseguita l'autopsia. Il giudice sta decidendo della sorte del marito. Dovrebbe essere indagato per omicidio preterintenzionale. Ma non è stato ancora deciso alcun atto proprio per la sua età avanzata e lo stato di salute che dovrà essere accertato con precisione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino