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Giornata di pioggia e vento sin dalle prime ore della mattinata di ieri e in città solita conta degli alberi abbattuti e con le transenne a protezione di lavori in corso spazzate via. Due gli episodi di maggiore evidenza che avrebbero potuto causare danni gravissimi alle persone, due alberi di alto fusto si sono abbattuti al suolo, il primo in piazza Duomo poco dopo le 9, il secondo intorno alle 11 al quartiere Cerasola, un terzo nel cortile del liceo Giannone, due in via La Pira e via Amalfi.
In piazza Duomo è mancata fortunatamente e per la seconda volta negli ultimi tre mesi la tragedia, l'albero di alto fusto all'angolo di via Pollio con piazza Duomo, primo della fila di sei esemplari ora ridotti a quattro, è stramazzato come un fuscello perpendicolarmente alla carreggiata, con la cima della foltissima chioma riversa sull'aiuola triangolare spartitraffico.
Poteva causare una tragedia quest'altro cedimento causato non da fatalità ma dalla più manifesta incuria da parte dei servizi comunali responsabili che del pericolo immanente da pessime condizioni della vegetazione arborea in città non si sono resi conto.
Era già successo il 12 agosto scorso, in piena calura un temporale aveva abbattuto, erano le 18.30, l'albero all'altra parte della fila, nella immediata vicinanza dei tavolini del bar Benefico dove si intrattenevano persone. Un primo miracolo che forse trova motivazione nella categoria arborea cui gli alberi di piazza Duomo, appartengono, la Melia originaria da India, Cina e Australia altrimenti conosciuti come alberi dei rosari e dei paternostro. E quale migliore sistemazione se non lungo il marciapiedi di fronte alle due chiese, quella di San Giovanni addossata alla Cattedrale, per questi alberi che stramazzano senza far danni alle persone? Il secondo albero di alto fusto si è abbattuto al quartiere Cerasole danneggiando un'auto in sosta, il terzo di piccolo fusto nel cortiletto di accesso al liceo Giannone e altri due tra via la Pira e via Amalfi della zona ospedaliera.
Il vento ha causato anche falcidiato le deboli recinzioni di rete metallica e teli di plastica in via Unità Italiana e via G.M. Bosco. Per quanto riguarda lo stato della vegetazione arborea in città si continua con proclami e chiacchiericci che a nessuna operazione pratica approdano. In piena estate, quella scorsa, gli alberi cadevano per la calura, poi per le piogge e l'assessore Massimiliano Marzo annunciava lo stanziamento di 50mila euro per le alberature cittadine: «Lo scopo di questo progetto dichiarava è quello di ottimizzare le alberature già messe a dimora, la cura del verde passa attraverso atti concreti e non da slogan decantati. Sul tema del green ci giochiamo il futuro del nostro pianeta». Dichiarazione da sgomento.
Il Mattino