Sembra incredibile, ma è accaduto un'altra volta: la struttura a strisce bianche e rosse che «incornicia» il ponte di Ercole con l'obiettivo di...
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Invece, dopo la prima volta (era l'1 gennaio 2018), l'episodio è accaduto molte altre volte. Come, appunto, è successo l'altra sera. «Erano circa le 19 racconta un giovane immigrato che vende fazzoletti proprio in prossimità del ponte quando un mezzo militare che arrivava da Casagiove, è passato portandosi via la struttura in metallo. Si vedeva già da lontano che era troppo alto e non poteva farcela, però l'autista ci ha provato lo stesso, ed è rimasto incastrato. Così ha dovuto fare retromarcia e tornare indietro dopo aver staccato l'impalcatura». Dunque, dissuasori, supporti metallici sistemati ai due lati del ponte, luci e divieti non riescono a proteggere i conci che sorreggono la struttura di pietra del ponte. Infatti, sebbene vi siano cartelli che indicano il divieto di transito ai mezzi che superano i 2,20 metri di altezza, la situazione continua a riproporsi con nuovi disagi per i cittadini, traffico, file di auto che intasano uno dei più frequentati varchi di accesso alla città. «L'attuale rimedio è assolutamente provvisorio», sottolinea Giuseppina Torriero, la funzionaria della Soprintendenza ai beni culturali di Caserta che si occupa della tutela.
«L'intesa era che dovesse durare solo qualche settimana in attesa di un intervento risolutivo individuato dai tecnici comunali. Infatti, è compito del Comune di Caserta elaborare un progetto da sottoporci e che, comunque, dovrà essere condiviso anche con i responsabili della Reggia, visto che il ponte di Ercole è parte integrante del giardino reale. Comunque, questa situazione a lungo andare potrebbe procurare danni anche seri alla struttura». Di rimedi, secondo l'architetta Torriero, se ne potrebbero individuare diversi, dal posizionamento di un dissuasore molto prima dello stesso ponte, una sorta di «giogo» da attraversare, come una sorta di «prova del 9». Oppure un dispositivo traffico che preveda una deviazione per i mezzi più ingombranti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino