Prima festa provinciale di Cgil a Caserta in Villa Giaquinto con il segretario Landini

Nel fine settimana, venerdì incontro con Maurizio Landini

Il segretario Cgil Landini a Caserta
Villa Giaquinto, parco pubblico di Caserta gestito da un'associazione di cittadini, ospiterà la prima festa provinciale della Cgil il 29 e il 30 settembre, alla...

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Villa Giaquinto, parco pubblico di Caserta gestito da un'associazione di cittadini, ospiterà la prima festa provinciale della Cgil il 29 e il 30 settembre, alla presenza dei vertici locali del sindacato e del segretario generale Maurizio Landini, che interverrà venerdì 29.

Saranno due giorni densi di assemblee, dibattiti e intrattenimento culturale, in vista della mobilitazione nazionale del 7 ottobre, che coinvolgerà anche le associazioni, gli attivisti e i studenti del territorio, e in cui saranno affrontate le questioni più attuali su lavoro e società che toccano da vicino la realtà della provincia di Caserta, ad iniziare dalla vertenza relativa alla multinazionale Jabil di Marcianise e delle connesse reindustrializzazioni degli ex addetti Jabil finiti in altre aziende, tutte operazioni che non hanno dato esito positivo.

Sonia Oliviero, segretaria provinciale della Cgil di Caserta, spiega che «l'appuntamento del 7 ottobre, che vede impegnata la Cgil insieme ad una rete di 200 associazioni, parte anche dal Casertano: siamo infatti impegnati in una campagna di assemblee sui luoghi di lavoro, nelle nostre sedi e negli spazi pubblici sul territorio, dove chiediamo, attraverso la consultazione, di partecipare attivamente alle nostre proposte sui temi del lavoro, del fisco, delle pensioni, della salute e della scuola, della costituzione e della Pace. Contro il lavoro precario e frammentato, per dare opportunità ai tanti giovani che da questa provincia vanno via, perché senza prospettive occupazionali. Per una visione industriale e seria, su un territorio che continua a vivere il fallimento delle reindustrializzazioni, e che invece ha tutte le caratteristiche per essere un territorio a vocazione industriale. Perché - sottolinea la sindacalista - crescano i salari e le pensioni, che soprattutto sul nostro territorio, non consentono alle famiglie di vivere dignitosamente, davanti ad un'inflazione a due cifre che li divora e alla luce dell'abolizione del reddito di cittadinanza, senza che le nuove misure di sostegno siano legate realmente da una offerta di lavoro».

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Il Mattino