Protesta dei dipendenti: no al film di Siani in sala

Bloccata la proiezione al Big Maxicinema per i licenziamento di 12 operai

La protesta degli operai della Jabil
Inverno «caldo» per i lavoratori di diverse aziende a Marcianise. Alle vertenze già in atto che vedono i dipendenti della Jabil e di quelli che sono fuorusciti...

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Inverno «caldo» per i lavoratori di diverse aziende a Marcianise. Alle vertenze già in atto che vedono i dipendenti della Jabil e di quelli che sono fuorusciti dalla multinazionale americana due anni fa (Softlab e Orefice), da qualche settimana si sono aggiunti anche le maestranze del Big Maxicinema, la multisala di viale Carlo III che ha annunciato la chiusura il prossimo 28 febbraio.


Ieri, i dodici dipendenti della struttura ed altri tre addetti alla pulizia hanno inscenato una protesta bloccando l'uscita del film di Alessandro Siani «Tramite Amicizia», proiettato nel giorno di San Valentino in cinquecento sale. La multisala marcianisana è gestita da diversi anni dalla Società Italiana International Cinema del gruppo Lucisano - Stella Film, ed il caso vuole che proprio Fulvio e Federico Lucisano siano i produttori del film di Siani. I lavoratori, per i quali il primo febbraio è partita la procedura di licenziamento collettivo, hanno deciso di mettere in atto la protesta dopo la riunione, in mattinata, dei sindacati con i rappresentanti della società.
«Nella prima riunione, non c'è stata nessuna apertura da parte della dirigenza e si è deciso di portare la trattativa in Regione Campania ha dichiarato Massimo Taglialatela segretario generale Uil Com Campania. Come organizzazione sindacale chiederemo alla Regione di intervenire per salvaguardare le 12 famiglie coinvolte in questo licenziamento. Lotteremo affinché nessun posto di lavoro sia perso ha detto ancora Taglialatela, e che tutti i lavoratori vengano ricollocati negli altri cinema del gruppo Lucisano».

Oltre al Big Maxicinema il gruppo gestisce anche la multisala Happy Maxicinema di Afragola e quella del Modernissimo in via Cisterna dell'Olio a Napoli, e ha deciso di svincolarsi dalla struttura di Marcianise, inaugurata oltre venti anni fa, alla scadenza del contratto di affitto, anche perché i proprietari pare che l'abbiano già venduta ad un'azienda alimentare che produce caffè.
Ironia della sorte, «Nel film - come ha detto Siani nelle interviste sostenendo la causa dei lavoratori della Whirpool - ci sono degli operai che non si danno per vinti. Attraverso la coesione trovano una soluzione, si mettono insieme e si rimboccano le maniche, continuano a crederci senza abbattersi mai».

Passando all'altra difficile situazione che vede coinvolti i dipendenti della Jabil, la sottosegretaria Fausta Bergamotto ha convocato il tavolo presso il Ministero dell'Imprese e del Made in Italy per giovedì 23 febbraio, mentre questa mattina è previsto un presidio presso la prefettura di Caserta, al quale i sindacati hanno invitato a partecipare solo i lavoratori in cassa integrazione. Uno slittamento della data stabilita dalla struttura che gestisce i tavoli di crisi del Mimit, lo scorso 30 gennaio, per una nuova riunione in cui discutere dei 190 licenziamenti annunciati dalla multinazionale americana.
In un primo momento era stata fissata una data in questa settimana, tant'è che i lavoratori e i sindacati avevano chiesto di anticiparla, proprio per non arrivare negli ultimi giorni del mese, agli sgoccioli della cassa integrazione.

Probabilmente, però, la data è stata procrastinata per l'assenza di soluzioni alternative ai licenziamenti. Attivare il tavolo a cinque giorni dal termine ultimo per l'avvio della procedura dei licenziamenti significa avere pochissimo tempo per discutere e magari aggiornare la riunione, anche perché altre proroghe della cassa integrazione sicuramente non ci saranno. Del resto, l'ipotesi che si stiano progettando seri piani di ricollocazione è abbastanza remota.


In una nota diffusa ai lavoratori i rappresentanti sindacali hanno scritto: «La Rsu, ricordando al Prefetto che la fiducia nelle istituzioni è sempre più debole, si farà carico di portare al tavolo di domani (oggi per chi legge), il disagio e le preoccupazioni di tutti i lavoratori, in vista di un incontro che si dovrebbe tenere a pochi giorni dalla scadenza della proroga del mese di cassa integrazione e dai licenziamenti annunciati».
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Il Mattino