La protesta dei trattori in autostrada: chiusa la stazione di Capua, 4 km di coda sulla Napoli-Roma

Il blitz poco dopo le 8:30 sulla A1 Milano-Napoli

La protesta dei trattori in autostrada
È rimasto chiuso per poco meno di due ore, dalle 8.30 di stamani a poco dopo le 10, il casello autostradale A1 di Capua a causa della protesta degli agricoltori, che con i...

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È rimasto chiuso per poco meno di due ore, dalle 8.30 di stamani a poco dopo le 10, il casello autostradale A1 di Capua a causa della protesta degli agricoltori, che con i trattori presidiano da venerdì l'area esterna del casello autostradale; tanti i disagi con 4 chilometri di coda.

Un secondo presidio degli agricoltori è inoltre attivo da sabato all'esterno dell'altro casello autostradale casertano dell'A1 a Santa Maria Capua Vetere, pochi chilometri di distanza da Capua. A mezzogiorno è stata annunciata una azione di mobilitazione degli agricoltori del presidio sammaritano. 

 Frutta e verdura prima gettata per protesta e per alzare l'attenzione sulla crisi comparto agricolo, quindi regalata ai cittadini di passaggio in auto, molti dei quali si sono mostrati contenti, accettando di buon grado il dono. "Fate bene a protestare, è anche per il nostro futuro" ha detto un automobilista, solo in pochi non l'hanno voluto. 

Gianni Fabbris, presidente dell'associazione Altragricoltura, leader della protesta afferma che "questo paese ha venduto la sua anima alla speculazione, alla grande distribuzione, che determina prezzi e condizioni che risultano insopportabili per gli agricoltori". "Vogliamo un made in Italy in cui ci siano dentro prodotti davvero italiani e frutto del nostro duro lavoro. Sono necessarie regole chiare e trasparenti per i controlli sulla filiera. Basta la favoletta che qui va tutto bene - spiega - Il Governo dia risposte ma si ricordi che non è solo questione di soldi, ma di dove questi soldi vanno, anche perché i fondi comunitari dei Pac hanno finanziato la speculazione industriale. Noi non ci fermeremo, i presidi si stanno coordinando, ma non facciamo ammuina né chiediamo le dimissioni del Governo; apriamo tavoli di confronto su crisi e sulla riforma che deve fondere la Sovranità Alimentare e gli interessi comuni di agricoltori e cittadini.

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Il Mattino