La folle moda del knockout game o la rissa «programmata» da filmare e pubblicare sul web? Quesiti che bisogna porsi dopo quanto è accaduto l’altra sera in...
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L’AGGRESSIONE
Sono le otto di sabato sera quando il ventenne, lasciata l’auto al parcheggio Pollio, s’incammina con due amici in direzione di via Roma. I tre ragazzi, sorpassato il chiosco dell’edicola, camminano in fila indiana accanto al porticato quando, proprio da dietro le colonne, sbuca fuori qualcuno e assesta un pugno dietro la nuca all’ultimo dei tre. É un colpo talmente forte e inaspettato che il giovane sbanda. Ci mette qualche istante, il malcapitato, per capire cosa sia appena successo. Increduli anche gli amici che, sentendolo urlare di dolore, si voltano e si ritrovano quasi accerchiati da un gruppo di ragazzine. Una di loro ha sferrato il cazzotto. I tre amici strillano e attirano l’attenzione dei passanti, poi si rivolgono ai vigili urbani, ma è inutile: i due anziani agenti cercano di individuare la picchiatrice, ma si muovono con una flemma diametralmente opposta alla rapidità delle ragazzine che scappano via come gazzelle in direzione della stazione. Di loro si perdono le tracce mentre il malcapitato viene soccorso da alcuni passanti.
IL KNOCKOUT GAME
Impazza sui social da almeno quattro anni e negli Stati Uniti ha causato diverse vittime: è il ko game, ovvero «colpisci il passante» filma tutto, poi pubblica il video sui social. Quanto accaduto sabato sera a Caserta potrebbe avere a che fare con questa folle moda che coinvolge giovanissimi annoiati che per un like su Facebook non ci pensano su due volte prima di «stendere», mettere letteralmente ko, ignari passanti. Il fenomeno, oltre negli Stati uniti, si è registrato anche in Italia. Nel 2017 tre ragazzi sono stati arrestati in provincia di Pordenone per aver sferrato improvvisamente, e senza motivo, potenti colpi sul viso di ignari passanti, in luoghi pubblici. Usavano delle cazzottiere. Un mese fa tre casi del genere sono stati registrati a Castellammare.
LE RISSE ORGANIZZATE SUI SOCIAL
È recentissimo l’allarme che viene da Piacenza dove la polizia postale indaga su un fenomeno che sta coinvolgendo un numero consistente di adolescenti che si danno appuntamento sui social, s’incontrano per strada, se le danno di santa ragione, filmano tutto e poi postano sul web. Finora sono 63 i giovani identificati dalla polizia. Secondo la polstrada l’organizzatore degli incontri sarebbe un 15enne.
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Il Mattino