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Arriva come un pugno nello stomaco alla comunità di Casal di Principe la notizia della distruzione di una casetta di legno nella piazza dedicata ad Antonio Petito e a Giuseppe Di Matteo. Un duro colpo alla legalità dopo sole tre settimane dalla cerimonia di intitolazione. Un atto da tutti condannato, che va oltre la semplice ragazzata, va a toccare le corde di un cuore ferito come quello della famiglia Petito, presente tutta alla cerimonia dell'8 febbraio scorso.
E proprio in quell'occasione papà Mario aveva espresso, insieme alla grande gioia per quella piazza, luogo di giochi e di spensieratezza, la paura che qualcuno potesse deturpare quel posto a lui sacro. Quel timore, purtroppo, ha trovato riscontro. Una brutta notizia che porta ancora amarezza per chi ormai dal 2002 convive con un dolore immenso e inconsolabile. La denuncia pubblica arriva in prima linea dal sindaco Renato Natale che usa un tono duro e diretto.
«Sono davvero deluso dice il primo cittadino - stanotte qualcuno ha distrutto la casetta di legno del parco giochi dedicato a Petito e a Di Matteo, lungo corso Umberto. Chiunque si sia macchiato di questo atto non è degno di Casal di Principe. Troveremo il colpevole.
Intanto, anche i cittadini esprimono pubblicamente il dissenso e la rabbia per quanto accaduto. «Ci lamentiamo perché Casal di Principe non ha nulla si legge ma noi non ci meritiamo niente perché fra noi vivono persone irrispettose e aggressive che sfogano la propria frustrazione su tutto e tutti. Siamo davvero allibiti. Siamo davvero dispiaciuti e speriamo che si faccia avanti qualcuno per riferire notizie su questi balordi. Ci vorrebbero le telecamere visto che c'è ancora in giro chi non riesce a comportarsi da persona civile». Un luogo della legalità, nato su un bene confiscato, viene profanato senza considerare la ferita che va a imprimere nell'animo dei familiari in primis, ma anche di chi ogni giorno dedica la sua vita al riscatto del popolo casalese. Intanto, le indagini procedono e si spera di trovare al più presto i colpevoli di questo misfatto.
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