Raid nella piazza delle vittime dei clan: «Già distrutta casetta di legno»

Raid nella piazza delle vittime dei clan Natale: «Già distrutta casetta di legno»
Raid nella piazza delle vittime dei clan Natale: «Già distrutta casetta di legno»
di Teresa Scalzone
Domenica 3 Marzo 2024, 10:23
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Arriva come un pugno nello stomaco alla comunità di Casal di Principe la notizia della distruzione di una casetta di legno nella piazza dedicata ad Antonio Petito e a Giuseppe Di Matteo. Un duro colpo alla legalità dopo sole tre settimane dalla cerimonia di intitolazione. Un atto da tutti condannato, che va oltre la semplice ragazzata, va a toccare le corde di un cuore ferito come quello della famiglia Petito, presente tutta alla cerimonia dell'8 febbraio scorso.

E proprio in quell'occasione papà Mario aveva espresso, insieme alla grande gioia per quella piazza, luogo di giochi e di spensieratezza, la paura che qualcuno potesse deturpare quel posto a lui sacro.

Quel timore, purtroppo, ha trovato riscontro. Una brutta notizia che porta ancora amarezza per chi ormai dal 2002 convive con un dolore immenso e inconsolabile. La denuncia pubblica arriva in prima linea dal sindaco Renato Natale che usa un tono duro e diretto.

«Sono davvero deluso dice il primo cittadino - stanotte qualcuno ha distrutto la casetta di legno del parco giochi dedicato a Petito e a Di Matteo, lungo corso Umberto. Chiunque si sia macchiato di questo atto non è degno di Casal di Principe. Troveremo il colpevole. Stiamo verificando se vi siano immagini che li riprendono con le telecamere che si trovano in zona, ma spero anche che chi eventualmente sia stato testimone dell'accaduto lo venga a riferire». Il primo cittadino fa poi un appello: «Non siate omertosi, collaboriamo affinché questi episodi non si ripetano. Noi non ci fermiamo, ricostruiremo tutto».

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Intanto, anche i cittadini esprimono pubblicamente il dissenso e la rabbia per quanto accaduto. «Ci lamentiamo perché Casal di Principe non ha nulla si legge ma noi non ci meritiamo niente perché fra noi vivono persone irrispettose e aggressive che sfogano la propria frustrazione su tutto e tutti. Siamo davvero allibiti. Siamo davvero dispiaciuti e speriamo che si faccia avanti qualcuno per riferire notizie su questi balordi. Ci vorrebbero le telecamere visto che c'è ancora in giro chi non riesce a comportarsi da persona civile». Un luogo della legalità, nato su un bene confiscato, viene profanato senza considerare la ferita che va a imprimere nell'animo dei familiari in primis, ma anche di chi ogni giorno dedica la sua vita al riscatto del popolo casalese. Intanto, le indagini procedono e si spera di trovare al più presto i colpevoli di questo misfatto.

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