Reggia di Caserta, in restauro gli sgabelli che introducono alla sala del Trono

Reggia di Caserta, in restauro gli sgabelli che introducono alla sala del Trono
Presto torneranno all'antico splendore gli arredi delle sale di Marte e di Astrea. L'intervento rientra nell'ambito dei lavori di completamento, del consolidamento e...

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Presto torneranno all'antico splendore gli arredi delle sale di Marte e di Astrea. L'intervento rientra nell'ambito dei lavori di completamento, del consolidamento e restauro degli arredi di Gioacchino Murat negli appartamenti reali.


Questa volta, i lavori riguarderanno i ventuno sgabelli degli spazi che introducono alla Sala del Trono. Le sedute sono quelle che si trovano nelle due anticamere, l'una storicamente destinata ai «Titolati e i Baroni del Regno, Uffiziali Maggiori e Intendenti Esteri», l'altra ai «Gentiluomini di Carriera, Ambasciatori, Segretari di Stato e di altre persone privilegiate».

Gli sgabelli fanno parte dell'insieme degli arredi composto, tra l'altro, da una coppia di troni, sei poltrone, sei sedie, due poggiapiedi, un parafuoco e un paravento (peraltro, disperso) tutti originariamente eseguiti per il Grand Cabinet dell'imperatore Napoleone I nel palazzo delle Tuileries da Francois Honoré Georges Jacob-Desmalter su disegni di Percier e Fontaine. I fusti intagliati furono dorati da Chatard e rivestiti dal tappezziere Jean-René Flamand con arazzi intessuti dai Gobelins. Sulla seduta vi è inserito il monogramma borbonico F.B., probabilmente posizionato in un secondo momento al di sopra del tessuto originale. I modelli degli arazzi furono dipinti dal pittore Jacques Dubois che tradusse i progetti elaborati da Jacques Louis de la Hamayade de Saint-Ange nel corso del 1809. L'insieme del mobilio, terminato intorno al 1810, non incontrò, però, il favore di Napoleone I e fu pertanto depositato, sino al 1812, nei Magazzini delle Tuileries, quando fu deciso di inviarli a Roma per arredare le Stanze di rappresentanza dell'Imperatore nel Palazzo del Quirinale.

Nel 1814 gli arredi vennero trasferiti alla Reggia di Caserta per volontà di Gioacchino Murat. Gli sgabelli sono costituiti da struttura in legno dorato finemente intagliato, cuscini imbottiti ricoperti dalla tappezzeria Gobelins, di colore rosso scuro con ghirlande verdi ricamata a piccolo punto. Il tessuto è creato con telaio Jacquard, i filati usati sono di lana avorio, lana policroma e seta. L'imbottitura è costituita da lana e da crine di cavallo sostenuta da tela di canapa. La prima fase del restauro è relativa alla disinfestazione necessaria a garantire l'eliminazione dell'attacco di tarli nelle parti lignee e consiste nel trattamento in camera anossica, di cui la Reggia si è dotata lo scorso anno.


Il macchinario opera attraverso un generatore d'azoto che consente la conservazione di manufatti e oggetti di pregio in perfette condizioni, anche per lunghi periodi, senza affidamenti esterni, senza ulteriori manutenzioni e senza l'utilizzo di sostanze tossiche. Superata la prima fase, sugli sgabelli si proseguirà con le attività necessarie a ripristinare sia l'aspetto conservativo sia quello estetico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino