Azienda di Sparanise sversava llegalmente in Puglia rifiuti plastici

Azienda di Sparanise sversava llegalmente in Puglia rifiuti plastici
Un'azienda di Sparanise autorizzata per il trattamento di plastiche e gomme smaltiva illegalmente i rifiuti anzichè trattarli come previsto dalla legge. Secondo...

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Un'azienda di Sparanise autorizzata per il trattamento di plastiche e gomme smaltiva illegalmente i rifiuti anzichè trattarli come previsto dalla legge. Secondo quanto accertato ingenti quantità di rifiuti di tipo urbano e industriale, anche pericoloso, sarebbero stati sversati sul suolo o interrati in alcune località delle province di Lecce e Taranto oppure abbandonati in capannoni industriali in disuso e successivamente dati alle fiamme.

C'erano anche plastiche, gomme, ingombranti, guaine catramate e fanghi, provenienti in massima parte da una azienda autorizzata al trattamento di Sparanise, in provincia di Caserta che, grazie a questo sistema, sarebbe riuscita ad abbattere fortemente i costi di gestione.

Sono 44 le persone indagate, a vario titolo, nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce, condotta dalla Guardia di Finanza di Taranto e dal Noe dei carabinieri di Lecce e Torino, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti su tutto il territorio nazionale e riciclaggio. Tredici le persone arrestate (dieci in carcere e tre ai domiciliari) in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal gip del tribunale salentino su richiesta della Procura distrettuale antimafia.

L'ordinanza è stata eseguita nelle province di Taranto, Lecce, Brindisi, Palermo, Cosenza, Reggio Calabria, Salerno, Napoli e Caserta. Indagata anche una società campana come persona giuridica. L'operazione è stata denominata 'All Black e deriva dalla riunione di due distinte attività investigative seguite dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di finanza che, pur partendo da presupposti diversi, si sono ritrovati in molti casi a indagare sulle stesse persone. Sono stati sequestrati due automezzi e beni per un valore equivalente di 200 mila euro.
 

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Il Mattino