Rimborsi spesa alterati. Centinaia di chilometri percorsi solo sulla carta ma in realtà ma 'macinati' e poi ancora l'auto del Comune con annesso autista...
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Mignano che ospita il sacrario militare più importante d'Italia e che è stato meta di decine di presidenti da quelli della Repubblica Italiana a quelli d'America. Antonio Verdone, il sindaco, è finito sotto inchiesta dopo che un nutrito gruppo di cittadini ha scoperto che lo stesso avrebbe dichiarato di aver presenziato a diverse manifestazioni, molte delle quali anche fuori zona per poter ottenere il rimborso chilometrico. Peccato che, come accertato dal magistrato e della Guardia di Finanza, il signor Verdone a quegli eventi non avrebbe mai partecipato. In alcuni casi, infatti, ha delegato qualche suo vice, in altri non vi è stata traccia del Comune di Mignano. Per poter accertare quando dichiarato dai denuncianti, assistiti dall'avvocato Domenico Buzzacconi del Foro di Cassino, lo stesso procuratore d'Emmanuele ha chiesto la collaborazione di testate giornalistiche che hanno fornito alla Procura foto ed articoli che provavano l'assenza del sindaco in un determinato evento. Il caso più eclatante riguarderebbe la richiesta di rimborso spese permcirca 800 chilometri percorsi da Antonio Verdone per prendere parte ad una manifestazione organizzata in un paese alle porte di Roma. Facendo due conti la Guardia di Finanza si è resa conto che era stato dichiarato il triplo dei chilometri in realtà percorsi. Un altro aspetto sul quale il Procuratore ha ravveduto il reato di peculato e truffa è quello riguardante il presunto utilizzo del primo cittadino, dipendente unitamente alla moglie di un Ente montano, della macchina dei vigili urbani di Mignano con annesso autista. Per poter raggiungere il posto di lavoro il sindaco Verdone avrebbe quindi utilizzato un mezzo dello Stato. Un comportamento questo che potrebbe farlo finire sotto processo.
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Il Mattino