Riprese video vietate, bagarre Sì al bilancio, un voto contro

Riprese video vietate, bagarre Sì al bilancio, un voto contro
Riprese video vietate, domande senza risposta e atti del bilancio, i più importanti, offuscati dalle baruffe. Può sintetizzarsi così la seduta dell'ultimo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Riprese video vietate, domande senza risposta e atti del bilancio, i più importanti, offuscati dalle baruffe. Può sintetizzarsi così la seduta dell'ultimo consiglio comunale di Teverola, convocata per mercoledì scorso in un orario, le 12.30, di certo non favorevole alla partecipazione dei cittadini. Una modalità di coinvolgimento si sarebbe potuta garantire con la ripresa video per la quale era stata effettuata richiesta da una testata web. Un'istanza però ritenuta illegittima perché non pervenuta entro le quarantotto ore dall'inizio del Consiglio, ma con trentacinque minuti di ritardo.

Il dibattito che ne è scaturito è stato a tratti surreale, con parte della maggioranza e i due consiglieri di minoranza del gruppo capitanato alle ultime elezioni da Biagio Lusini sulla linea del no alle riprese, tutti gli altri, in primis i consiglieri di «Teverola città fertile», quelli di «siamo rimasti solo noi all'opposizione, qualcuno dovrà pur farla», sulla strenua difesa della necessità di consentire il video, anche sospendendo per qualche minuto il Consiglio e dare inizio ai lavori all'ora esatta che avrebbe fatto scattare le 48 ore dall'invio della comunicazione. Nulla da fare. La presidentessa del consesso, Amelia Martino, ha messo al voto la decisione di accoglimento della richiesta sebbene ne abbia rimarcato la presunta illegittimità e ha votato a favore insieme ai colleghi di maggioranza Pasquale Buonpane, Alfonso Fattore, Maria Rosaria Colella, Giusy Caputo, Angela Improta.


Un pasticcio, con il «duello» finito 8 a 8 vista l'assenza del terzo componente di «Teverola città fertile» che, se avesse partecipato, aggiungendo il suo voto favorevole, avrebbe rimarcato ancora di più il dato politico di una maggioranza precaria, con eletti del gruppo «Futura per Teverola» attualmente nel limbo, critici verso la gestione Barbato ma allo stesso tempo ancora parte integrante della stessa.


Il primo cittadino, per il quale l'approvazione del bilancio, avvenuta con il solo voto contrario di «Teverola città fertile», era di certo un banco di prova, sa tuttavia di poter contare sui consiglieri del gruppo Lusini, chiaramente schierati dalla sua parte.


Il divieto della ripresa ha fatto sì che i cittadini si perdessero le tante domande che hanno avuto risposte incoerenti rispetto ai contenuti, la scena muta del sindaco, intervenuto solo per spiegare perché il Comune abbia dovuto rinunciare al pulmino disabili il servizio non è mai partito per mancanza di personale l'imbarazzo generale interrotto alla fine dalla esaustiva relazione dell'assessore al Bilancio Giusy Caputo, che almeno ha illustrato gli interventi previsti, dall'isola ecologica alla scuola materna di via Pecorario, dal potenziamento dell'organico comunale al miglioramento della rete idrica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino