Saldi a Caserta, finalmente il via ma il primo giorno è un flop

Saldi a Caserta, finalmente il via ma il primo giorno è un flop
Finalmente la scritta «saldi» è comparsa su tutte le vetrine dei negozi di abbigliamento e calzature. Ma l'effetto non è stato, almeno per ora,...

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Finalmente la scritta «saldi» è comparsa su tutte le vetrine dei negozi di abbigliamento e calzature. Ma l'effetto non è stato, almeno per ora, quello sperato. Lontani i tempi delle lunghe file fuori ai negozi (e in questo caso il Covid non c'entra affatto) nel primo giorno delle vendite di fine stagione, ieri le strade e i negozi di Caserta erano deserti.

E i saldi 2021 tanto attesi, dibattuti, rimandati, anticipati che molta confusione hanno provocato fra gli acquirenti e gli stessi commercianti sono cominciati senza troppo entusiasmo, almeno in città. «L'andamento è decisamente lento: forse perché è lunedì, forse perché il clima non ci aiuta, forse perché ormai la gente è confusa. Speriamo che qualcosa in più si faccia nel fine settimana», dice Pino Ianniello, titolare di uno degli esercizi commerciali di abbigliamento più antichi di Caserta. «Al momento la città sembra non dare alcun segno di risveglio», è il parere di Salvatore D'Alessandro, contitolare del negozio Nida, alla via Mazzini. «Credo che, sebbene il tempo non spinga le persone a uscire, non sia questa l'unica ragione della scarsa presenza di avventori nei nostri esercizi. L'enorme confusione che quest'anno c'è stata sulla data d'inizio dei saldi, il fatto che molti li hanno anticipati, le informazioni contrastanti su cosa si può fare e cosa no a seconda delle zone che, peraltro, cambiano continuamente colore, hanno demotivato e disorientato i nostri clienti. Anche perché molti di loro provengono dalla provincia. Senza contare che, ormai, è difficile programmare e organizzare eventi, manifestazioni, cerimonie e, dunque, pensare di acquistare capi nuovi e particolari. In ogni caso, ciò che è accaduto quest'anno, dovrebbe spingere a una revisione radicale a livello nazionale e internazionale della politica dei saldi e delle vendite promozionali».

Per Lucio Sindaco, presidente provinciale Confcommercio, si tratta di un «flop annunciato, perché un po' tutti si erano portati avanti con gli sconti, addirittura anche in modo sfrontato, scrivendo saldi, in bella vista fuori alle loro vetrine ancor prima che questi fossero cominciati ufficialmente. Così aggiunge Sindaco oggi si è venduto pochissimo. Poi, un po' il tempo inclemente, un po' la scarsa disponibilità economica, un po' la mancanza di chiarezza nella programmazione hanno fatto il resto, svilendo anche il senso di queste svendite di fine stagione».

Gennaro Ricciardi, presidente Confesercenti Caserta, sottolinea che, comunque vada, certamente quest'anno, non si potranno neppure lontanamente eguagliare i risultati registrati negli anni scorsi. «La situazione determinata dal Covid ha già fatto registrare cali catastrofici nel settore, dunque sarà davvero difficile riuscire a recuperare il trend registrato in passato. Temiamo che i saldi siano solo dei palliativi che, certo, non serviranno a dare troppo fiato a un'economia ormai disastrata. Poi, in particolare, ciò che succede nei primi giorni dei saldi credo sia poco significativo, in quanto, questa volta, sono cominciati di lunedì, una giornata nella quale si esce poco. Per avere qualche indicazione più veritiera si dovrà aspettare il prossimo fine settimana, il primo della stagione dei saldi invernali». 

Per Mario D'Anna, titolare dell'omonimo negozio di abbigliamento, «ormai si vende quasi più online che nei negozi. Temo dice che la gente abbia ancora molta paura del virus e, quando può, evita di uscire. Poi c'è il caso-Caserta, una città ormai spenta, abbandonata, sempre meno attraente. Fino a qualche anno fa veniva tanta gente non solo dalla provincia, ma anche dal basso Lazio, da Campobasso, da Isernia, dall'agro nocerino, oggi, più niente. Neppure i casertani si vedono in giro, sembrano quasi evitarla anche loro questa città».
 

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Il Mattino