Santa Maria Capua Vetere, allarme rifiuti in strada. Stipendi non pagati: slitta la raccolta

Una delle strade invase oggi dai rifiuti a Santa Maria Capua Vetere
Risveglio tra i rifiuti, questa mattina, a Santa Maria Capua Vetere per la mancata raccolta da parte dei dipendenti della Dhi (società che ha cambiato l’assetto...

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Risveglio tra i rifiuti, questa mattina, a Santa Maria Capua Vetere per la mancata raccolta da parte dei dipendenti della Dhi (società che ha cambiato l’assetto societario, dopo le vicissitudini giudiziarie dell’ex patron Alberto Di Nardi) i quali hanno iniziato a rimuovere l’immondizia soltanto dalle dieci del mattino. Una circostanza legata alla mancata erogazione degli stipendi, assicurata successivamente con il «bonifico» da parte dell’Amministrazione comunale che ha fatto tranquillizzare gli animi e ripartire il servizio.


Lo stop di alcune ore, ovviamente, ha creato i disagi legati all’immagine delle strade invase da rifiuti che, essendo peraltro frazione «umido», sono stati oggetto in alcuni quartieri di «attacchi» da parte di colombi, cani e gatti oltre al rischio di un’emergenza sanitaria a causa del gran caldo di questi giorni. I successivi disagi si sono avuti durante la raccolta in orari di punta, con le conseguenze sul traffico, soprattutto in alcuni tratti di via Galatina dove regna la sosta selvaggia e manca da tempo un controllo dei vigili urbani.

La raccolta in differita ha comunque consentito di eliminare una buona percentuale di rifiuti in strada dove però fanno ancora bella mostra di sé quelli della frazione «secco»  lasciati da molti cittadini in strada anche nei giorni diversi dal calendario modificato all’inizio dell’anno. Da sei mesi, però, si nota ancora un difetto di comunicazione tra i residenti e chi deve provvedere ad informare della modifica dei giorni della settimana in cui vanno smaltite le varie tipologie di immondizia. Non è la prima volta che si verificano slittamenti della raccolta nella città del foro e nella maggior parte, quasi sempre legati alla mancata ricezione degli stipendi che fanno incrociare le braccia ai lavoratori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino