Regge l’accusa di corruzione e di turbativa d’asta, cade l’accusa di camorra, al termine del primo grado di giudizio per la vicenda legata alla ristrutturazione...
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Viene così condannato a quattro anni di reclusione Alessandro Zagaria, per il quale erano stati chiesti venti anni di reclusione, in forza dell’assoluzione dall’ipotesi di aver agito per conto dei Casalesi: Zagaria, difeso dai penalisti Antonio Abet e Marco Muscariello, si è visto immediatamente revocata la misura cautelare pendente e torna a piede libero.
Viene condannato a sei anni (su richiesta di otto) l’ingegnere Guglielmo La Regina, ritenuto l’ideatore di quel sistema di corruzione che venne bollato come appaltopoli e che vede decine di professionisti a giudizio a Napoli; 5 anni e sei mesi per l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro; un anno, pena sospesa, per Roberto Di Tommaso, rup dei lavori; 4 anni e sei mesi per il docente Vincenzo Manocchio, esponente della commissione di gara che assegna l’appalto a un privato. Tutti gli imputati potranno ricorrere in appello e dimostrare la correttezza della propria condotta.
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Il Mattino