Giornata infernale. Uno schianto fragoroso e un suicidio hanno scosso due comuni. All'alba di ieri, un nuovo sinistro ha rimesso in moto la rivolta dei sindaco di Maddaloni e...
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LA DINAMICA
Il pesante mezzo ha perso aderenza. Ne è nata una carambola: il furgone ha tagliato la carreggiata opposta, sfondato un muretto di cemento, abbattuto una recinzione, dieci pali di sostegno e tre alberi. Ha terminato la corsa semi-accartocciato all'interno dell'area perimetrale d'ingresso dell'ex cava Inca. Là dove non si contano sinistri luttuosi, registrati negli anni, lo schianto fragoroso è stato comunque un dramma a lieto fine. «Abbiamo cercato testimonia il geologo Guido Del Monaco- di prestare immediati soccorsi liberando il conducente dalla lamiere contorte. Dopo lo smarrimento collettivo e i primi inutili tentativi, l'autista è uscito da solo. È stato un miracolo». Successivamente i sanitari del 118 hanno prestato le prime cure prima del trasporto all'ospedale di Maddaloni. Nemmeno il tempo di censire i danni, che è scattata la mobilitazione congiunta dei sindaci Andrea De Filippo (Maddaloni) e Francesco Buzzo (Valle di Maddaloni). «Torniamo a richiedere con un formale sollecito scrivono a quattro mani- la convocazione di un tavolo sulla sicurezza stradale con i due comuni coinvolti, l'Anas, la Provincia e il Consorzio di imprese impegnate nel maxi-lotto Cancello-Frasso Telesino della nuova linea ferroviaria Napoli-Bari».
IL PERICOLO
La strada statale, rimasta immutata dagli anno '70 del secolo scorso, è diventata arteria di collegamento tra la superstrada Fondo Valle Isclero, Caserta Sud e l'area metropolitana di Napoli. «Basterebbe solo questo insistono De Filippo e Buzzo- per far scattare un urgente piano di adeguamento infrastrutturale. Là dove quotidianamente transita, in media 18 mila Tir, apriranno quattro cantieri di lunga durata (due per l'attraversamento del territorio di Valle e due per il traforo ferroviario del Monte Aglio). Una congestione non sostenibile». Ma ieri è stata una giornata tragica per la statale 265 dei Ponti della Valle: per la seconda volta in appena tre mesi, poco dopo le 15, una donna (di circa 40 anni) si è lanciata dal terzo piano dell'Acquedotto Vanvitelliano. Il volo di oltre 52 metri le è stato fatale, tanto da rendere complicate le procedure di riconoscimento. Il comune di Valle di Maddaloni ha messo a disposizione dei carabinieri i filmati dell'impianto di videosorveglianza. R.C., 42 anni di Cardito, dipendenti di una banca, è decaduta sul colpo.
LA RICOSTRUZIONE
Ricostruiti gli ultimi istanti prima del lancio: ha scavalcato il cancello di protezione e chiusura che immette sul camminamento degli archi vanvitelliani. Si scava nella vita private. Ma al momento nulla si sa delle motivazioni che hanno indotto ad un gesto così plateale. Per la secondo volta, in appena tre mesi, il sindaco Francesco Buzzo commenta un suicidio: «Siamo preoccupati perché il monumento. A scopo preventivo, sarebbe necessario, attivare un Infopoint che garantirebbero l'accoglienza per i visitatori».
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Il Mattino