Scuole, occupazioni sospese: dopo il flash mob solo cortei

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CASERTA - Occupazioni sospese ma stato di agitazione persistente. È questo in sintesi il risultato della settimana di protesta portata avanti dagli studenti della...

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CASERTA - Occupazioni sospese ma stato di agitazione persistente. È questo in sintesi il risultato della settimana di protesta portata avanti dagli studenti della provincia di Caserta. Una situazione che, nonostante da ottobre ci sia stata una mobilitazione con cortei, manifestazioni e, da ultimo, le occupazioni, non si è ancora risolta. Ieri mattina gli studenti hanno organizzato un flash mob all’esterno della prefettura, per mettere un fine alle occupazioni. Circa 400 studenti provenienti principalmente dalle scuole casertane hanno manifestato sedendosi a terra e mostrando i libri. Gli studenti del Giordani di Caserta hanno invece fatto interviste e riprese video per la web tv della loro scuola.


Una protesta che arriva dopo una due giorni in cui non sono mancate ammonizioni agli studenti. Al liceo Giannone di Caserta, ad esempio, dove i docenti hanno prodotto un documento, consultabile sul sito internet della scuola: «Il collegio docenti riunito oggi martedì 17 gennaio – è scritto - ha condiviso quanto segue: i genitori si sono impegnati a non consentire ai propri figli atti che pregiudichino l’immagine della scuola, l’erogazione del servizio di istruzione, la fruizione dei locali della scuola per azioni contrarie all’ordinato svolgimento delle attività didattiche. Saranno applicate le sanzioni previste dal regolamento d’istituto (sospensione fino a 15 giorni e 5 in condotta) a tutti coloro che si renderanno responsabili di infrazioni della sopra declarata natura e di qualsiasi altra natura. I viaggi d’istruzione, le visite guidate, le uscite per il teatro sono annullate in caso di occupazione».


Un atto che, se da un lato è riuscito a bloccare il tentativo degli studenti di occupare il liceo, ha sorpreso chi, supportato dai numerosi decreti in merito, ritiene che il voto di condotta non possa limitarsi alla valutazione di un singolo episodio, soprattutto, se collettivo. Ma anche nelle altre scuole le posizioni sono state simili: molte le ammonizioni e le richieste di intervento alle forze dell’ordine. All’Isiss «Terra di Lavoro» i docenti si sono auto-sequestrati per evitare vanamente l’occupazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino