Sequestrata la sede del centro sociale Ex Canapificio e dello Sprar di Caserta: i capannoni sono “fatiscenti e c’è un concreto pericolo di crollo”. Lo...
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Lo Sprar di Caserta ospita 200 migranti in 20 appartamenti.
Gli operatori del centro sociale si dicono «amareggiati» per quanto accaduto. «A causa del sequestro dei locali al momento siamo in strada e di fatto le nostre attività sono bloccate», dice la responsabile del centro sociale Mimma
D'Amico. «Informeremo subito la prefettura, la Regione, la Questura e il Comune di Caserta, bisogna capire il da farsi. Sono sconcertata e amareggiata».
Come si ricorderà, sette degli operatori del centro sociale sono indagati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata con l’accusa d’essersi insinuati nei circuiti dell’assistenza ai migranti per fare affari. L'inchiesta, di cui si è appreso nel mese di febbraio, è concentrata su Fabio Basile, Giovanni Paolo Mosca, Massimo Cocciardo, Vincenzo Fiano, Virginia Anna Crovella, Immacolata D’Amico, Federica Maria Crovella, soci volontari e operatori del Centro Sociale ex Canapificio. Alla base delle indagini, una somma di sette milioni e mezzo di euro per un bando triennale.
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Il Mattino