Nel pomeriggio di ieri, nell'ambito di un'articolata indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, i carabinieri della Stazione di Santa Maria Capua...
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Il provvedimento cautelare trae origine dalle denunce sporte da due diverse persone offese (peraltro, mai conosciutesi fra di loro), risultate vittime di condotte violente e aggressive da parte di Cioffi. In particolare, le indagini hanno consentito di porre in evidenza il modus operandi di Cioffi: dopo essersi guadagnato la fiducia delle vittime, le ospitava presso la propria abitazione, per poi segregarle e, in una sorta di progressione criminosa, aggredirle fìsicamente e abusare sessualmente di una di esse.
La prima vittima, dopo un breve periodo di convivenza con il reo, veniva dallo stesso aggredita con cadenza giornaliera e costretta a vivere segregata in casa, sebbene, in quel periodo, si trovasse in stato di gravidanza. La violenza di Cioffi era tale che la vittima in questione veniva privata anche della possibilità di avere contatti con i propri familiari e potersi sottoporre alle periodiche visite ginecologiche di controllo, tanto che giungeva al parto in condizioni sanitarie pessime. Solo grazie alla momentanea assenza del proprio aguzzino, la vittima riusciva finalmente a scappare, rifugiandosi dai propri parenti.
a seconda vittima, minorenne e di nazionalità romena, dopo aver convissuto con Cioffi, veniva dapprima segregata in una delle stanze della sua abitazione e poi, dietro minaccia di un coltello e percosse, subendo, persine bruciature di sigarette sul proprio corpo, veniva più volte costretta, a compiere e subire atti sessuali. Pur di raggiungere il proprio scopo e al fine di evitare che la minorenne potesse scappare, Cioffi praticava ai suoi danni un vero e proprio sequestro di persona, sbarrando con travi di legno e chiodi l'unica finestra presente nella stanza e provvedendo a chiudere la porta con un lucchetto ogni qual volta usciva da casa. Come nel caso della prima vittima, la giovane ragazza riusciva a liberarsi grazie alla distrazione di Cioffi che, in un'occasione, aveva dimenticato di chiudere il lucchetto della porta.
Un'ulteriore vittima di Cioffi era, infine, la madre. Quest'ultima, infatti, così come emerge dalle dichiarazioni concordanti delle due giovani donne, veniva maltrattata con cadenza giornaliera e percossa, con schiaffi e pugni, dal figlio, essendo così costretta a vivere in un clima di costante terrore e di ansia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino