I Casalesi hanno spodestato i clan dei comuni a nord di Caserta. La sfida tra clan per il monopolio della droga ha visto fronteggiarsi le donne delle cosche: da un lato Teresa...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il provvedimento costituisce il risultato di un’attività investigativa iniziata nel 2015 e terminata nel luglio 2016, che ha consentito di ritenere che Vitolo Teresa, coniugata con Carlo Del Vecchio detto “Carlino”, attualmente detenuto in regime di 41 bis, nonché sorella di massimo Vitolo, anch’egli elemento di spicco del clan Casalesi, insieme a Stefano Fusco, cugino del noto affiliato al Clan dei Casalesi Maurizio, si sono adoperati per promuovere un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I loro affari, potendo contare sull’illustre parentela con elementi apicali del clan e su una copertura totale da parte di esponenti liberi, tra i quali Gaetano Diana, figlio del noto Elio, esponente apicale del Clan dei Casalesi e nipote, per parte di madre, di Schiavone Francesco detto “Cicciariello”, sono cresciuti in maniera esponenziale tanto da raggiungere uno stato di monopolio soprattutto nei comuni a nord di Caserta come Bellona, Vitulazio, Camigliano, riuscendo a subentrare nelle varie piazze di spaccio ai gruppi criminali già operanti in zona. Al riguardo è esemplificativo l’episodio in cui Teresa Vitolo ha “affrontato” Cristina Gravante, sostenuta dalla fazione Iovine del clan dei Casalesi, ha dovuto arrendersi di fronte alla preponderante forza camorristica della rivale.
Dalle indagini è inoltre emerso che il gruppo criminale poteva avvalersi della disponibilità di armi e di contatti con compagini criminali straniere, in particolare albanesi, con i quali contrattavano l’acquisto di droga. A tal proposito tra i destinatari del provvedimento vi è un cittadino albanese già tratto in arresto dal Reparto operante per omicidio volontario, commesso in Grecia ed estradato nel 2016 verso quel Paese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino