Sfida tra donne per il monopolio della droga: dieci arresti a Caserta

Sfida tra donne per il monopolio della droga: dieci arresti a Caserta
I Casalesi hanno spodestato i clan dei comuni a nord di Caserta. La sfida tra clan per il monopolio della droga ha visto fronteggiarsi le donne delle cosche: da un lato Teresa...

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I Casalesi hanno spodestato i clan dei comuni a nord di Caserta. La sfida tra clan per il monopolio della droga ha visto fronteggiarsi le donne delle cosche: da un lato Teresa Vitolo per il gruppo Schiavone, dall’altro Cristina Gravante, referente della fazione Iovine. L’ha spuntata la prima. É quanto emerge dall’inchiesta che, questa notte, ha portato all’arresto di dieci persone, bloccate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta, diretti dal tenente colonnello Nicola Mirante. L’inchiesta della Dda di Napoli ha portato alla luce gli affari , recenti, collegati al traffico e allo spaccio di droga del gruppo Schiavone facente capo agli eredi di Francesco Cicciariello, cugino omonimo del capo clan Sandokan. 


Il provvedimento costituisce il risultato di un’attività investigativa iniziata nel 2015 e terminata nel luglio 2016, che ha consentito di ritenere che Vitolo Teresa, coniugata con Carlo Del Vecchio detto “Carlino”, attualmente detenuto in regime di 41 bis, nonché sorella di massimo Vitolo, anch’egli elemento di spicco del clan Casalesi, insieme a Stefano Fusco, cugino del noto affiliato al Clan dei Casalesi Maurizio, si sono adoperati per promuovere un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I loro affari, potendo contare sull’illustre parentela con elementi apicali del clan e su una copertura totale da parte di esponenti liberi, tra i quali  Gaetano Diana, figlio del noto Elio, esponente apicale del Clan dei Casalesi e nipote, per parte di madre, di Schiavone Francesco detto “Cicciariello”, sono cresciuti in maniera esponenziale tanto da raggiungere uno stato di monopolio soprattutto nei comuni a nord di Caserta come Bellona, Vitulazio, Camigliano, riuscendo a subentrare nelle varie piazze di spaccio ai gruppi criminali già operanti in zona. Al riguardo è esemplificativo l’episodio in cui Teresa Vitolo ha “affrontato” Cristina Gravante, sostenuta dalla fazione Iovine del clan dei Casalesi, ha dovuto arrendersi di fronte alla preponderante forza camorristica della rivale.


Dalle indagini è inoltre emerso che il gruppo criminale poteva avvalersi della disponibilità di armi e di contatti con compagini criminali straniere, in particolare albanesi, con i quali contrattavano l’acquisto di droga. A tal proposito tra i destinatari del provvedimento vi è un cittadino albanese già tratto in arresto dal Reparto operante per omicidio volontario, commesso in Grecia ed estradato nel 2016 verso quel Paese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino