A Vitulazio chi conosceva Caterina Glorioso ha la voce rotta. In molti non riescono a credere che la giovane, dal carattere solare, si sia tolta la vita. Come l'amica...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Roma, soldatessa si spara nella stazione metro, Caterina scriveva: «Le donne belle sono quelle felici»
LA CRONACA
Sono quasi le 9 del mattino quando Caterina Glorioso, soldatessa 30enne di Vitulazio in servizio a Roma per l'operazione «Strade sicure», entra in uno dei bagni della stazione della metropolitana Flaminio-Piazza del Popolo, lascia una lunga lettera custodita fino ad allora, si punta la pistola d'ordinanza al petto e si toglie la vita. Caterina aveva iniziato il suo turno meno di due ore prima, alle 7 del mattino.
IL TEMPO
Meno di due ore durante le quali deve aver meditato a lungo, fino agli ultimi istanti, prima di compiere un gesto estremo. Ad accorgersi di quanto era appena accaduto è stata la collega militare in servizio con lei. Dopo aver udito lo sparo, la soldatessa ha dato l'allarme. Per soccorrere la donna sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta dei bagni che la 30enne aveva chiuso a chiave. Quello sparo che arriva dai bagni della metro romana rimbomba non solo nella Capitale, ma in tutta Italia. Così per tutta la giornata di ieri la tragedia ha corso lungo un filo rosso diretto da Roma a Vitulazio. Ed è proprio nel paese dell'agro caleno che il fermento natalizio è stato spezzato.
LA CASA
Nella casa della famiglia in viale Kennedy, ufficiali dell'esercito, psicologici e un cappellano sono stati i primi a stringersi intorno alla famiglia di Caterina e a comunicare le prime informazioni. Come quella del lascito di una lettera lunga ben 15 pagine, con la quale la 30enne annuncia il suo proposito e spiega i motivi della sua decisione, chiedendo scusa a genitori e fratelli. Nell'esercito da appena 5 anni, in servizio nel Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, e dall'estate scorsa in «Strade sicure», Caterina Glorioso sarebbe stata spinta a suicidarsi per motivi personali. Sentimentali, ipotizza qualcuno in paese. Sembra che da soli sei mesi fosse finita una lunga relazione con un ragazzo e la rottura potrebbe essere stata proprio la causa di un malessere insopportabile. Soltanto ipotesi, ovviamente. Con ogni probabilità la verità è contenuta nella lettera indirizzata alla famiglia. Quindici drammatiche pagine in cui Caterina motiva il gesto e chiede scusa al papà Giuseppe, operaio alla Tower di Pignataro, alla mamma Marilena e ai fratelli minori Antimo e Serena.
LE INDAGINI
Quella missiva è ora al vaglio del pm e del procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, mentre la Procura di Roma ha avviato un fascicolo ed è stata aperta un'indagine in cui viene ipotizzato il reato di istigazione al suicidio. «Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari della soldatessa» hanno dichiarato ieri alcuni senatori della Commissione Difesa di Palazzo Madama.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino