«C’è confusione, un bambino non deve mai servire ai genitori per compensare una ricerca di affetto, ai bambini deve essere concessa la possibilità di...
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La sposa, Alessia, dice di essere cattolica. Come si concilia questa condizione di credente con la chiusura della Chiesa nei confronti dei gay e dei trans?
«La chiesa non è chiusa, anzi. La fede è aperta a tutti, nella libertà di ognuno, ma c’è da dire che come cattolici noi crediamo che la condizione in cui il Signore ci chiama a vivere non la scegliamo noi. E ognuno deve accettare ciò che gli viene donato senza forzare la natura».
Quindi il cambiamento di genere è contro natura?
«Si partecipa al bene nella forma oltre che nella sostanza e con le opere. Certo, nella fede c’è spazio per tutti, però è sempre la fede che ci fornisce la risposta alle domande, attraverso la volontà di Dio che si esprime nella natura delle cose. Se l’uomo la modifica è contro natura».
Come ha saputo della celebrazione delle nozze di Alessia, trans anagraficamente donna, e Michele?
«Leggendo i giornali, poi io sono presente anche su Facebook».
Come la giudica?
«Non giudico, nessuno può giudicare. Dico che è discutibile ciò che è accaduto. Nel mondo d’oggi si preferisce aderire alla sensibilità del soggetto piuttosto che confrontarsi con la realtà, aprirsi a ciò che ci viene concesso».
È come se non si accettassero i «no», un modo per fuggire dalla realtà e l’evidenza?
«C’è tanto dispiacere, ritengo che, anche se in buona fede, in questa storia ci sia un po’ di confusione. Di ruoli e di tutto il resto. I bambini devono essere preservati perché indifesi e devono crescere in una famiglia composta naturalmente da un padre e da una madre». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino