C’erano una volta la moglie del bandito e il nipote del camorrista, i giornalisti anticamorra e un prefetto. C’erano e ci sono ancora, ma viaggiano, a gruppi, su...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Eppure qui giornalisti, la produzione e la regista, dovrebbero ringraziarli perché se è vero che sono quasi riusciti a bloccare la presentazione, è anche vero che hanno pubblicizzato oltremodo il film «La Casalese» ottenendo ovviamente un effetto contrario a quello desiderato. Ma cosa aveva indotto il prefetto a ordinare lo stop? Come da forza giuridica, la tutela di ordine e sicurezza. Un evento per la presentazione di un film scritto dall’ex moglie di Vallanzasca e prodotto dal nipote del fondatore dei Casalesi, poteva mettere a repentaglio la sicurezza pubblica. Almeno secondo la relazione della questura, alla base dell’ordinanza prefettizia. Ma la signora D’Agostino non si è persa d’animo e ha spostato tutto in un altro locale. L’unica variazione è stato infatti il ristorante. Non più il Caribe, struttura che ospita anche i matrimoni civili del Comune di Spigno Saturnia, ma il Club di Gaeta. Che lady Vallanzasca non si sarebbe arresa lo si era appreso quando si è detta «stupita» per il no della prefettura. E a rincarare la dose è arrivato il comunicato di Bardellino, affidato all’avvocato Enrico Cellini. Che promette battaglia. Il provvedimento della prefettura sarà impugnato al Tar: «è illegittimo e non è stato notificato al legale rappresentante della Roxyl Music» scrive il legale.
Quanto ad Angelo Bardellino, «non ha condanne per camorra né per reati aggravati dal metodo mafioso o fatti di sangue». Un curriculum criminale «insignificante» rispetto a quello professionale. «Ha prodotto spettacoli in mezza Europa, ha collaborato con The Voice» e poi, continua Cellini «il libro è una storia d’amore anche se il titolo, “La Casalese”, - ammette - è ingannevole». «Acquistare diritti di un libro è reato?», si chiede l’avvocato. «La riabilitazione è un principio che vale per tutti? Angelo Bardellino merita rispetto, è un padre». Non un padrino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino