Teano, quindicenne pestato a sangue in centro: accuse feroci sui social

Teano, quindicenne pestato a sangue in centro: accuse feroci sui social
La dinamica è la stessa. Una discussione iniziata per motivi futili, come quelli di qualsiasi ragazzino, poi la rissa e la violenza fisica del branco contro una sola...

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La dinamica è la stessa. Una discussione iniziata per motivi futili, come quelli di qualsiasi ragazzino, poi la rissa e la violenza fisica del branco contro una sola persona: spintoni, calci, pugni, per minuti interminabili.

L'ultima cronaca arriva dal cuore di Teano: è la sera di sabato quando nel centro sidicino animato da tanti giovani, accade di tutto. Nel marasma tipico della movida scoppia una rissa, ma non è uno «scontro» alla pari. Dopo qualche battibecco, un 15enne di Teano che si trova in compagnia di due suoi coetanei si ritrova vittima del branco: più di una decina di ragazzini, in gran parte minorenni, riversano tutta la rabbia contro Giovanni (nome di fantasia). Sono momenti concitati, durante i quali qualcuno prova a farsi sentire e a interrompere la violenza. Ma la furia prosegue: il 15enne cade a terra ripetutamente e tutte le volte riceve calci e pugni. Qualcuno chiama i soccorsi: sul posto arrivano i carabinieri della locale stazione e un'ambulanza. Mentre i soccorritori prestano le prime cure alla vittima, gli inquirenti vanno alla ricerca degli aggressori, che nel frattempo si sono dileguati e hanno fatto perdere le tracce.


Dopo l'accaduto è uno dei familiari del ragazzo a sfogarsi denunciando l'omertà collettiva sui social. Silenzio. Nessuno sa. Nessuno dice chi è stato a mandare all'ospedale quel ragazzo con i vestiti strappati e pieno di sangue. Nessuno parla e i genitori dei ragazzini individuati quali colpevoli difendono i propri figli. «Eravamo insieme a cena», «erano a giocare a biliardino, io lo so!», dicono i familiari dei presunti colpevoli. «Ma ci sono i testimoni e gli istigatori pagheranno perché il ragazzino e la sua famiglia credono nella legge e nella giustizia. Chi ha sbagliato pagherà». Secondo la testimonianza raccolta da Giovanni, l'aggressione affonderebbe le radici più profonde. Il ragazzo avrebbe, infatti, confessato che il gruppo lo starebbe bullizzando da tempo e che la violenza sarebbe stata solo l'apice di una serie di angherie subite nei mesi.



Ma i precedenti sul territorio sono sempre di più: solo lo scorso maggio a Vitulazio un ragazzino di 11 anni viene bloccato da alcuni coetanei, mentre altri lo colpiscono all'addome, agli arti e alla testa. Il branco di 11-12enni poco più che bambini si accanisce contro di lui con un'aggressione tanto rapida quanto violenta. Quando la vittima arriva all'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta è psicologicamente e fisicamente malridotta, con ecchimosi, escoriazioni ed ematomi su tutto il corpo. Ma soprattutto, il ragazzino viene ferito alla testa, tanto da riportare anche un trauma cranico. Un anno prima due gang, una ventina di uomini di Vitulazio e di Bellona, si diedero invece appuntamento alla periferia della città. Erano tutti armati di mazze, coltelli e oggetti contundenti. Poi la follia: le due gang si scontrarono e solo l'intervento di ben tre pattuglie dei carabinieri placò la situazione. Sei uomini rimasero feriti, mentre in 7 vennero arrestati dai carabinieri. Dopo l'identificazione i fermati - tra i 20 e i 45 anni - finirono ai domiciliari. Storie diverse, ma unite dalla medesima escalation di violenza e spudoratezza che sembra accomunare molti eventi di cronaca tra l'agro caleno e l'alto Casertano.
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Il Mattino