Calo degli abitanti in Terra di Lavoro: ​sono duemila in meno nel Casertano

Calo degli abitanti in Terra di Lavoro: sono duemila in meno nel Casertano
Culle vuote, valigie piene ed effetto Covid. La demografia campana del 2020 risente pesantemente di questi tre fattori, e peraltro chi ne esce meno peggio è proprio la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Culle vuote, valigie piene ed effetto Covid. La demografia campana del 2020 risente pesantemente di questi tre fattori, e peraltro chi ne esce meno peggio è proprio la provincia di Caserta. Ma andiamo a leggere il report pubblicato dall'Istat nei giorni scorsi, con la situazione aggiornata allo scorso 31 dicembre, dal quale emergono diversi spunti. Fuga dalle città La Campania ha perso 32mila abitanti in un anno. La maggioranza in provincia di Napoli (26mila), ma lo spopolamento è evidente sia in Irpinia (meno quattromila residenti) che nel Sannio (meno tremila).

In tutti e tre i casi si tratta dell'1% della popolazione, ed un punto percentuale non è poco. Un po' più contenuto il dato della provincia di Salerno, che perde seimila abitanti (-0,6%). In questo contesto, il dato relativo alla provincia di Caserta è il migliore: duemila abitanti in meno, lo 0,2% della popolazione. Terra di Lavoro aveva iniziato il 2020 con 913.666 residenti, ha chiuso l'anno a quota 911.606. Dove invece Caserta non sfugge al trend regionale è sul versante della fuga dalle città. Tutti i capoluoghi campani fanno infatti registrare decrementi intorno al punto percentuale, il che vuol dire ottomila residenti in meno per Napoli, 1.300 a Salerno, 586 a Caserta, 560 a Benevento e 282 ad Avellino. 

E ora andiamo a vedere cosa accade nella nostra provincia. È forte il calo del capoluogo, alimentato sia dall'emigrazione che dal saldo naturale. A Caserta in un anno la popolazione è calata dello 0,8% passando da 73.984 a 73.398 abitanti. Il Covid incide sul numero dei decessi, che hanno superato quota ottocento contro i settecento del 2019, con una punta nera a novembre, con più di cento morti in un mese. La speranza è riposta nei 450 nuovi nati, dato in aumento rispetto al 2019, voglia di futuro che regge il dato demografico impedendone il crollo. Che invece avviene altrove.

Santa Maria Capua Vetere perde 272 abitanti, e corre il rischio di scendere sotto quota 32mila, mentre Casagiove di residenti ne perde 217, il che vuol dire oltre un punto e mezzo in percentuale. Perde tanto anche l'alto casertano, da Teano (-129) a Piedimonte Matese (-122). Consistenti anche i segni meno che accompagnano il dato di Aversa (-116), Marcianise (-170), Maddaloni (-182), Sessa Aurunca (-166) e Capua (-132). In calo anche il dato di Casaluce: 90 abitanti in meno, e quota diecimila che per ora può considerarsi perduta.

Ma il report dell'Istat evidenzia anche l'esistenza di centri che fanno registrare dati in controtendenza, con un consistente aumento della popolazione. Su tutti Castel Volturno, che conferma un trend in atto già da qualche anno ma con 798 abitanti in più. Saldo naturale in attivo (più nati che morti) ma soprattutto forte immigrazione, particolarmente concentrata nei mesi di agosto e settembre, con 400 nuove iscrizioni all'anagrafe dei residenti. Per il resto l'incremento è stato costante, dai 170 iscritti di gennaio ai 150 del mese di dicembre. Molto forte anche l'incremento di Mondragone (368 residenti in più), e pure in questo caso si tratta della conferma di un trend in atto già da qualche anno. Se lo scorso anno la comunità si era appena affacciata a quota 29.000, adesso grazie ad un incremento di 368 abitanti diventa abbordabile anche il traguardo dei trentamila abitanti. Incidono molto a determinare questo risultato le trecento iscrizioni all'anagrafe nel mese di marzo e le altrettante fatte registrare a ottobre e novembre. Segni positivi, seppure in qualche caso più contenuti, anche per altri centri: Trentola Ducenta (20 residenti in più), Lusciano (126), Sant'Arpino (26), San Marcellino (217, che così sorpassa Teverola conquistando la casella 19 in provincia), Santa Maria a Vico (83), Gricignano di Aversa (154), e Parete (179).

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino