Trasporto disabili, 18 bimbi in difficoltà nel Casertano: «Peggio della quarantena»

Trasporto disabili, 18 bimbi in difficoltà nel Casertano: «Peggio della quarantena»
A Orta di Atella, in provincia di Caserta, 18 bambini disabili stanno vivendo un post covid peggio del covid, ancora in 'quarantena' a causa dell'improvvisa...

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A Orta di Atella, in provincia di Caserta, 18 bambini disabili stanno vivendo un post covid peggio del covid, ancora in 'quarantena' a causa dell'improvvisa sospensione del trasporto disabili da casa presso le strutture dove i bimbi sono in cura. A rende nota la vicenda è la mamma di Andrea, il bimbo autistico escluso dalla recita natalizia lo scorso dicembre. La donna, insieme con il compagno, da allora si sta prodigando per essere d'aiuto a chiunque stia vivendo la sua stessa condizione di genitore con figli portatori di disabilità.


«Il servizio di trasporto disabili, - dice - sarebbe dovuto riprendere il 26 maggio ma purtroppo non è stato così, e dal Comune, presieduto dal Commissario Straordinario, hanno dichiarato che per adesso non riprenderà causa mancanza fondi. Questa risposta ha mandato su tutte le furie un'intera comunità ed ovviamente le famiglie dei bambini, che ad oggi, vedono i loro bimbi peggiorare e regredire perchè non possono fare le terapie». Una rappresentanza di genitori guidati da Michele Pisano, padre di tre bimbi disabili, ha chiesto ed ottenuto un incontro al Comune: «la risposta che mi è stata data - racconta - è che non ci sono fondi. Non ci sono soldi e i nostri figli non possono curarsi, è una cosa che non esiste ne in cielo ne in terra».

La mamma di Andrea è presidente dell'osservatorio «La battaglia di Andrea», che si occupa proprio di tutelare bambini disabili: «Queste persone dichiarano che non ci sono soldi e non cercano di trovare anche una soluzione alternativa? Le soluzioni esistono. È sbagliato infilare la testa sottoterra, come fanno gli struzzi, quando è la vita dei nostri bambini in gioco». Secondo quanto riferisce la mamma di Andrea, si sta attendendo una gara d'appalto che però si dovrebbe avviare solo a settembre, «ma nel frattempo, questi bambini sono costretti in casa e senza terapie». 
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Il Mattino