Sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Si è chiuso così il processo per l'editore di Tv Luna Due, Pasquale Piccirillo, 55 anni, patron del...
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E così, il sostituto procuratore di Santa Maria ieri ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per marito e moglie. La difesa, rappresentata in aula dal legale Giovanni Cantelli, ha però dimostrato che nemmeno il tentativo di truffa c'era. Assoluzione piena, fine della storia.
Ma com'era nata l'inchiesta? Da un finanziamento erogato grazie a un bando ministeriale per il passaggio dal sistema analogico a quello digitale di trasmissioni televisive. Le società che volontariamente avevano chiuso i canali per aprire al settore digitale, avevano avuto accesso ai fondi. Tv Luna era stata fra queste. Un esposto, ben presto, però, era finito in Procura.
E la magistratura aveva convocato i rappresentanti del collegio sindacale dell'assemblea societaria di Tv Luna, Tiziana Riccardi, Giacomo Trivellano e Sergio De Caro i quali avevano disconosciuto le loro firme sulla relazione allegata al bilancio della società Teleluna Due del 2011. In realtà, stando alla tesi difensiva, per l'assegnazione dei fondi da parte del Ministero non era richiesta la relazione del bilancio. Un documento non necessario, ma che comunque era finito fra le mani delle fiamme gialle che lo aveva analizzato e rianalizzato facendo emergere un dato: un falso che poteva tramutarsi in truffa in base proprio all'erogazione dei fondi.
Il pm Ida Capone aveva portato avanti la tesi dell'accusa la difesa quella secondo cui nulla c'era di illecito. Le risorse finite nell'emittente Teleluna erano state stanziate dal Governo e inviate alla Regione. Ora, il capitolo su quei fondi è stato chiuso con la sentenza di ieri firmata dal giudice Alessia Stadio.
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Il Mattino