Truffa e sequestro di 2 milioni,
assolto l'editore di TvLuna

Truffa e sequestro di 2 milioni, assolto l'editore di TvLuna
di Marilù Musto
Venerdì 12 Luglio 2019, 09:59
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Sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Si è chiuso così il processo per l'editore di Tv Luna Due, Pasquale Piccirillo, 55 anni, patron del gruppo Lunaset e la moglie Pierangela Lucariello, accusati di truffa nel 2016 dalla guardia di Finanza di Caserta. Tre anni fa la Finanza sequestrò due milioni e mezzo di euro all'editore - anche titolare di uno studio odontoiatrico a Recale convenzionato - contestandogli il reato di truffa consumata, ma dopo il dissequestro della somma da parte del Tribunale del Riesame, su richiesta della difesa, e dopo il trasferimento del pm che aveva curato l'indagine, Michele Caroppoli, il fascicolo era passato nelle mani di un altro magistrato della Procura di Santa Maria Capua Vetere che aveva cambiato il capo di imputazione. Questa volta, il reato era di tentata truffa.

 

E così, il sostituto procuratore di Santa Maria ieri ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per marito e moglie. La difesa, rappresentata in aula dal legale Giovanni Cantelli, ha però dimostrato che nemmeno il tentativo di truffa c'era. Assoluzione piena, fine della storia.
Ma com'era nata l'inchiesta? Da un finanziamento erogato grazie a un bando ministeriale per il passaggio dal sistema analogico a quello digitale di trasmissioni televisive. Le società che volontariamente avevano chiuso i canali per aprire al settore digitale, avevano avuto accesso ai fondi. Tv Luna era stata fra queste. Un esposto, ben presto, però, era finito in Procura.
E la magistratura aveva convocato i rappresentanti del collegio sindacale dell'assemblea societaria di Tv Luna, Tiziana Riccardi, Giacomo Trivellano e Sergio De Caro i quali avevano disconosciuto le loro firme sulla relazione allegata al bilancio della società Teleluna Due del 2011. In realtà, stando alla tesi difensiva, per l'assegnazione dei fondi da parte del Ministero non era richiesta la relazione del bilancio. Un documento non necessario, ma che comunque era finito fra le mani delle fiamme gialle che lo aveva analizzato e rianalizzato facendo emergere un dato: un falso che poteva tramutarsi in truffa in base proprio all'erogazione dei fondi.
Il pm Ida Capone aveva portato avanti la tesi dell'accusa la difesa quella secondo cui nulla c'era di illecito. Le risorse finite nell'emittente Teleluna erano state stanziate dal Governo e inviate alla Regione. Ora, il capitolo su quei fondi è stato chiuso con la sentenza di ieri firmata dal giudice Alessia Stadio.
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