Area Whirlpool, Fib apre la fabbrica: primo giorno di lavoro per 15 operai

Area Whirlpool, Fib apre la fabbrica: primo giorno di lavoro per 15 operai
Pur con 4 mesi di ritardo, si ritrova sul trampolino di lancio a Teverola la nuova missione della Fib (gruppo Seri) nell'ambito dell'accordo per la reindustrializzazione...

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Pur con 4 mesi di ritardo, si ritrova sul trampolino di lancio a Teverola la nuova missione della Fib (gruppo Seri) nell'ambito dell'accordo per la reindustrializzazione dell'area Whirlpool. Nonostante gli incidenti di percorso ad aprile per motivi di carattere burocratico, prende domani il via il progetto della famiglia Civitillo lungamente atteso sia nel mondo dell'impresa che presso i più interessati interlocutori finanziari.


A varcare i cancelli della fabbrica saranno inizialmente 15 unità lavorative. Primo segnale di speranza, in altre parole, per l'intero comparto manifatturiero, soprattutto per un territorio come l'agro aversano da troppo tempo sofferente per mancanza di posti di lavoro. Dal punto di vista operativo, i nuovi assunti dovranno provvedere da subito al controllo e alla manutenzione dei nuovi impianti, ovvero la fase propedeutica all'avvio del ciclo produttivo. Tempi ristretti si prevedono pure per il rientro di altre 60 unità che dal mese di giugno saranno sottoposte a corsi di formazione e di riqualificazione professionale. Presso la Seri, com'è noto, il core business sarà rappresentato non già dalla lavorazione degli elettrodomestici ma dalla produzione delle celle al litio per accumulatori elettrici. La partenza vera e propria di tutte le linee è prevista entro il mese di settembre. Obiettivo prioritario, sarà quello di raggiungere volumi pari a 200 Mw l'anno, confidando peraltro nella disponibilità della materia prima (il carbonato di litio). Un programma di grande portata, secondo il management casertano, centrato com'è sull'innovazione, su fattori strategici e competitivi. Una missione che ha subìto qualche rallentamento nel mese scorso a causa di un contenzioso che si era aperto tra l'azienda e l'Asi di Caserta intorno all'assegnazione del suolo. Controversia poi ricomposta anche grazie alla mediazione della Regione, in particolar modo col parlamentare Stefano Graziano e con gli assessori Antonio Marchiello e Sonia Palmeri.
 
Ma alla buona notizia della ripartenza del sito fa da contraltare pure il silenzio che circonda altri possibili candidature a investire nell'area. Come si ricorderà proprio all'inizio dell'anno, nel corso di una riunione al Mise, era stata presa in considerazione a tal fine la proposta di Ht&L, l'azienda di Grugliasco che opera nell'assemblaggio dei cerchioni per auto. Sulla base di indicazioni istituzionali, sarebbe stato prospettato per questa opportunità un investimento di due milioni che avrebbe potuto garantire il reimpiego di circa 50 ex addetti della multinazionale statunitense. Di tante assicurazioni, tuttavia, non si è avuto per ora alcun riscontro, almeno per quanto di conoscenza delle organizzazioni sindacali. «In verità, oltre a Seri e Ht&L ci doveva essere una terza offerta da esaminare per Teverola precisa il segretario della Uilm Campania, Antonio Accurso -anche su questa faccenda ne vorremmo sapere di più presso il Mise». Imminente, quindi, dovrebbe essere la richiesta di convocazione a Roma con tutti i firmatari dell'accordo del 24 luglio del 2015. Per adesso di scelte vere è presto parlarne, stando pure le incertezze che gravano sul mondo Fca, in riferimento al piano Manley, e alle possibili ricadute sull'indotto auto.


Più in generale, anche per quel che riguarda i rapporti con la Corporate, di gravi incertezze parlano le Rsu con Sebastiano Schiavone. «Se non si fanno investimenti è assai rischioso parlare di prospettive». Nel frattempo Fim, Fiom e Uilm esprimono preoccupazione sul futuro dell'azienda Whirlpool e, in particolare, sullo stabilimento di Napoli. In una nota sottolineano che l'accordo quadro firmato il 25 ottobre prevede verifiche sull'applicazione dello stesso sia in sede nazionale che territoriale. «Ad oggi a livello nazionale e in diversi territori non riceviamo risposte alle nostre richieste di confronto. I mancati investimenti in strategie commerciali e la perdita di quote di mercato - riferiscono- stanno determinando un forte calo di volumi con conseguenti problemi nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali e forti disagi sui dipendenti. Inoltre- spiegano le tre sigle- le reindustrializzazioni previste registrano ritardi con pesanti ricadute sul personale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino