«A noi la colpa»: anarchia, massoneria e camorra nella Napoli di Leone

«A noi la colpa»: anarchia, massoneria e camorra nella Napoli di Leone
Un libro su una Napoli in profonda trasformazione dopo l'Unità d'Italia, sui suoi misteri sotterranei e soprattutto sullo scontro di ideali, come quelli anarchici e...

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Un libro su una Napoli in profonda trasformazione dopo l'Unità d'Italia, sui suoi misteri sotterranei e soprattutto sullo scontro di ideali, come quelli anarchici e massonici, a contendersi il futuro del mondo. Sono gli ingredienti di "A noi la colpa" (Edizioni Spartaco, 274 pagine, 13 euro), un romanzo storico e di avventura di Lucio Leone, quarantatreenne napoletano alla sua seconda prova narrativa, i cui protagonisti sono personaggi storici realmente esistiti.


In un’Italia nata da poco, Errico Malatesta e Carlo Cafiero sono due anarchici che, dopo la detenzione nel carcere di Benevento in seguito alla rivolta del Matese, ritornano in libertà. Entrambi decidono di fare tappa a Napoli prima di partire per l'estero. Qui vengono incolpati ingiustamente di un attentato contro il re Umberto I di Savoia, in visita in città in quei giorni. Qualcuno sta ordendo qualcosa alle spalle degli anarchici, con l'obiettivo di ostacolare la loro crescita. Intanto la città viene costellata di strani simboli; sono pentacoli dipinti in diversi angoli del centro antico.

E' il segno della cospirazione di un uomo misterioso, un francese che si fa chiamare il Venerabile. Il suo piano prevede la spedizione via mare a Napoli di due casse: una diretta a Roma, con il vino preferito dal Santo Padre, adulterato con un veleno, e una piena zeppa di lingotti d’oro destinati alla messa in atto del suo progetto eversivo. Il destinatario della spedizione è la Bella Società Riformata, la camorra d'un tempo, che Leone ritrae con alcune caratteristiche - dai tatuaggi all'efferata crudeltà - che potrebbero ricordare la malavita di oggi.


Ulteriori protagonisti di questo romanzo scritto con uno stile sorvegliato e frutto di un'accurata ricerca storica, sono l'onorevole Giovanni Nicotera – vera e propria personalità nella Napoli del tempo - e l'adottiva Silvia Pisacane, figlia del coraggioso patriota di Sapri. Sarà proprio lei a cadere in pericolo e a essere risucchiata nel sottosuolo di Napoli dove antichi riti in nome di Iside e Mithra rinverdiscono in maniera occulta. Solo alla fine di un susseguirsi di colpi di scena sarà svelato il tentativo del Venerabile di  costruire un potere-ombra che detti legge del Novecento. Il tutto con l'inevitabile aiuto di Eusapia Palladino, la medium più celebre di quei tempi, che Leone restituisce sulla carta con tutte le sue inquietanti caratteristiche.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino