«Diana Spencer. Morte, mito e misteri», la presentazione a Napoli del romanzo di Annalisa Angelone

Nel libro edito da Polidoro a confronto la verità ufficiale e quella giornalistica, conducendo un’acuta analisi

«Diana Spencer. Morte, mito e misteri»
È in libreria Diana Spencer. Morte, mito e misteri di Annalisa Angelone, una disamina lucida sull’ultima estate di Lady Diana e sulle contraddizioni emerse dalle...

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È in libreria Diana Spencer. Morte, mito e misteri di Annalisa Angelone, una disamina lucida sull’ultima estate di Lady Diana e sulle contraddizioni emerse dalle inchieste riguardanti la sua morte, la notte tra il 30 e il 31 agosto del 1997. Per la prima volta in Italia, Angelone mette a confronto la verità ufficiale e quella giornalistica, conducendo un’acuta analisi, sostenuta dal vaglio di centinaia di fonti e da anni di studio, che tiene incollati dalla prima all’ultima pagina.

La prima presentazione napoletana sarà a La Feltrinelli di Piazza dei Martiri (Via S. Caterina, 23, 80133 Napoli). Con l’autrice dialogheranno la giornalista e scrittrice Vincenza Alfano, il caporedattore centrale Tgr Campania Oreste Lo Pomo e l’editore Alessandro Polidoro.

All’apice della popolarità e del carisma Diana è più scomoda che mai nella sua ultima estate: la relazione con Dodi Fayed fa rabbrividire l’Establishment, l’arcivescovo di Canterbury sostiene che non incoronerebbe un re divorziato e risposato e i potenti del mondo temono la sua battaglia contro le mine, specialmente da quando è riuscita ad avere l’appoggio del presidente Clinton. Diana, l’ultima sirena del ’900, ha ritrovato la voce, lo spartito e il canto e ha deciso che non la fermeranno: “I will name the names”, annuncia. “Farò i nomi”: di chi produce le mine, di chi le vende. E all’orizzonte si delineano già le sue prossime battaglie, tra i campi profughi. Ma il dossier sulle mine a cui stava lavorando è sparito con lei il 31 agosto 1997. La morte tragica di Lady D ha consegnato al mito l’eroina di una narrazione collettiva su cui milioni di persone hanno proiettato sogni e solitudini, suggellando la grande storia d’amore tra la principessa ribelle e il suo popolo globale. Una storia che non si è mai interrotta perché, direbbe Domenico Starnone, i fantasmi fanno il nido nel futuro.

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Il Mattino