Napoli, alle origini della Bella Mbriana nel volumetto di Pennino

Le Edizioni Langella pubblicano un piccolo saggio dedicato allo spirito protettore del focolare domestico

La copertina del disco di Pino Daniele "Bella Mbriana"
C'è chi la identifica con lo spirito del focolare domestico, chi con il genius loci di derivazione latina. Tutto corretto, ma la Bella Mbriana napoletana è molto...

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C'è chi la identifica con lo spirito del focolare domestico, chi con il genius loci di derivazione latina. Tutto corretto, ma la Bella Mbriana napoletana è molto di più.

Lo racconta benissimo il volumetto dedicato alla protettrice della casa scritto da Claudio Pennino e pubblicato per la collana 'O Scarrafone di Langella Edizioni (54 pagine, 6 euro). Chi è la Bella Mbriana? Chi è questo spirito amato, ma anche temuto, che va rispettosamente salutato ogniqualvolta si entra in casa o si esce, e che può perfino essere invitato a pranzo? Chi è questa presenza che c’è anche quando scompare e non la si può vedere, perché “lei continua a esistere, ma sotto un’altra forma: una falena, un soffio di vento, un grillo”? 

Pennino racconta aneddoti sorprendenti e allo stesso tempo inquietanti su quella che può essere considerata una vera e propria fata (termine che deriva non a caso da fatum, destino). Ricordate la canzone di Pino Daniele (nonché il mirabile disco) sulla Bella Mbriana che "sta appesa a nu filo d'oro"? Cosa voleva significare? Semplice: è la metafora di come questo spirito si possa legare profondamente alle persone, come nel caso di una donna che, sentendosi fin troppo seguita dalla fata decise di cambiare casa facendola addirittura piangere (o almeno stando al racconto di alcuni testimoni). Vi fu invece un'altra signora, a Napoli, che ponendo una moneta in un cassetto, un bel giorno ne trovò tre. Capì subito che si trattava della benevolenza della Mbriana, ma commise l'errore di raccontare il fatto a una vicina e, tornando a casa, scoprì che le monete erano state trasformate in carbone. 

Il volume sulla Bella Mbriana 

 

La bella Mbriana è l'opposto della janara, lo spirito negativo che causerebbe le sventure di una famiglia. Ama l'ordine, la pulizia delle case ma guai a offenderla: potrebbe provocare persino la morte di un membro della famiglia. Meglio mettere un posto in più a tavola per lei (spesso identificata con il geco, visitatore delle abitazioni). La Bella Mbriana è colei che protegge bambini e che, anche se dovessero malauguratamente morire, accompagna le loro anime in un'altra dimensione. Una seconda madre per chi abita una dimora, insomma, cui finora non era stato ancora dedicato un volume ad hoc. Ci ha pensato l'editore Pasquale Langella grazie all'idea del poeta Pennino, che ci accompagna alla scoperta delle origini di un mito importantissimo all'ombra del Vesuvio, non disdegnano un focus sul contaltare femminile della Bella: 'o Munaciello. 

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Il Mattino