Il Mare Nostrum come «laboratorio di dialogo». E Napoli - città mittelmediterranea per eccellenza - come crocevia di civiltà, di incontri e scontri ma...
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Ora, una due giorni di confronto internazionale rilancia l’eco delle riflessioni antropologiche al San Luigi con un convegno di ampio respiro e folta partecipazione, dal non casuale titolo «Patrimoni mediterranei e cittadinanza», in programma il 4 e il 5 ottobre (oggi e domani) nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore (apertura dei lavori oggi alle ore 9 alle 18, nella Sala del Capitolo di San Domenico, vico san Domenico Maggiore 18). «Come alimentare – si chiedeva Bergoglio il 21 giugno a Napoli - una convivenza tollerante e pacifica che si traduca in fraternità autentica? Come far prevalere nelle nostre comunità l’accoglienza dell’altro e di chi è diverso da noi perché appartiene a una tradizione religiosa e culturale diversa dalla nostra? E come le religioni possono essere vie di fratellanza anziché muri di separazione?».
Nella scia di questi interrogativi, e non solo, è stato ideato il nuovo appuntamento napoletano, con la partecipazione di autorità, ricercatori, mediatori e studiosi italiani e stranieri provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo: Algeri, Il Cairo, Larissa, Marsiglia, Nizza, Parigi, Rabat, Nablus, Sarajevo, Tunisi, Valencia, Tirana, la Siria. A promuovere l’iniziativa - che approfondirà, tra riflessioni e testimonianze concrete, temi cruciali della contemporaneità quali la nozione di patrimonio materiale e immateriale e il suo ruolo nelle società mediterranee in rapporto alla partecipazione cittadina anche in processi di rigenerazione urbana; il binomio distruzione/ricostruzione e la tutela dei beni comuni attraverso una identitù euromediterranea condivisa nelle diversità; la sfida della conservazione delle memorie - due realtà di grande impegno civile che in sinergia hanno fortemente voluto questo incontro in occasione del proprio decennale: l’Associazione Peripli-Culture e Società Euromediterranee (che promuove il dialogo tra le culture e le società euromediterranee attraverso spazi di confronto permanenti) e la Fondazione dell’Assemblea dei Cittadini e delle Cittadine del Mediterraneo (FACM: una rete impegnata a realizzare e valorizzare una cittadinanza euromediterranea).
Due realtà culturali e sociali che operano con intenti comuni: Peripli mediante attività di formazione, caffè filosofici, ricerche, pubblicazioni, incontri cittadini; la FACM attraverso incontri e attività organizzati dai suoi 28 Circoli, sparsi in tutta l’area del Mediterraneo e attraverso piattaforme periodiche di confronto assembleare dove partecipano cittadini rappresentanti dei 28 Paesi finora aderenti. Spiega Maria Donzelli, presidente di Peripli: «La prima idea del convegno è nata nel novembre 2017 a Casablanca, in occasione del settimo incontro periodico della Facm. Una delle agorà proposte, da me coordinata, era dedicata proprio al tema dei patrimoni mediterranei. Ed erano presenti diversi Paesi dell’area: Marocco, Algeria, Tunisia, Siria, Palestina, Israele, Cipro, Grecia, Spagna, Italia. La discussione fu intensa e in alcuni momenti drammatica a causa delle situazioni sociali, economiche e politiche, dei conflitti e delle guerre, del terrorismo e delle calamità naturali che hanno distrutto e continuano a distruggere i patrimoni materiali e immateriali dei Paesi del Mediterraneo. In quell'agorà dunque tutti i rappresentanti dei vari Paesi hanno espresso l’esigenza di approfondire le conseguenze drammatiche di tali situazioni che minano concretamente le radici culturali dei Paesi del Mediterraneo e la coesione sociale, identitaria, interculturale dei loro popoli. La difesa delle specificità delle culture e del loro incontro si coniuga con la promozione di una coscienza di cittadinanza mediterranea».
Obiettivo del convegno? «Promuovere una riflessione critica che tracci una prospettiva per disegnare gli orientamenti e i modi della ri-costruzione del patrimonio dei diversi demani mediterranei, presupponendo che in una “società di trasmissione dei saperi” le istituzioni tradizionalmente preposte a questa missione (scuole, università, biblioteche, ecc.) non sono più le sole a svolgerla, anzi spesso, per varie ragioni, vengono meno alla loro missione specifica». A supportale, gli “attori” della società civile, impegnati nei settori patrimoniali provenienti dalle due rive del Mediterraneo, che non a caso confluiranno a Napoli per una articolata occasione di confronto per i promotori auspicabilmente continuativa sugli orizzonti possibili di una mobilitazione a favore dello sviluppo sostenibile anche attraverso i pilastri della cultura e dei beni culturali.
Al convegno - che si avvale del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (PAM), dell’Unesco e del Consolato del Portogallo - si incontreranno e confronteranno così ricercatori, conservatori, mediatori e cittadini per ridefinire insieme il ruolo dei musei, delle biblioteche e degli istituti di cultura nel XXI secolo, per analizzare le differenti modalità della partecipazione cittadina nei vari Paesi, i dispositivi e i progetti volti a questa partecipazione, e per riconsiderare il ruolo dei cittadini, delle loro associazioni e aggregazioni spontanee nel recupero delle memorie locali e collettive. I lavori saranno aperti dall’avvocato Elena Coccia, Presidente della Commissione Cultura del Comune di Napoli. Per i saluti iniziali saranno inoltre presenti l’on. Gennaro Migliore, Juan Andrés Perellò Rodriguez, Ambasciatore di Spagna all'Unesco, Laurent Burin Des Roziers, Console Generale di Francia a Napoli, Maria Luisa Cusati Console onorario del Portogallo a Napoli, Hassan Balawi, Primo Consigliere presso la Missione della Palestina a Bruxelles e Vicente Miguel Garcés Ramòn, della Fondazione Assemblea dei Cittadini e delle Cittadine del Mediterraneo (FACM).
Molti, nell’arco dei due giorni di lavori, i tavoli di confronto (info sul programma dettagliato dei lavori: info@peripli.org; www.peripli.org; www.fundacionacm.org|info@fundacionacm.org). Nella sessione finale è previsto il saluto del Presidente emerito del Pam (Assemblea Parlamentare del Mediterraneo), Francesco Maria Amoruso. Non mancheranno, tra i molteplici contributi e testimonianze (dall’ambito museale a quello multimediale, dal settore bibliografico-archivistico a quello artistico-fotografico e accademico, dal teatro alla musica), anche momenti di spettacolo (con l'esibizione dell’OMM, Orchestra Multietnica Mediterranea diretta dal Maestro Giovanni Guarrera) e performance: con l’intervento poetico di Dalila Hiaoui, scrittrice e poetessa marocchina , docente di lingua e cultura araba ed editor che porterà la sua peculiare esperienza di sconfinamenti disciplinari per percorsi di dialogo e partecipazione culturale, anche attraverso nuovi linguaggi e azioni concrete di aiuto. Perché il Mediterraneo non è solo un mare che unisce e divide, accoglie e respinge, culla di civiltà e tomba di migranti: ma è, sempre più, risorsa strategica per costruire un futuro sostenibile.
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Il Mattino