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Nei sotterranei del Teatro della Pergola, dove i fiorentini si rifugiavano per scampare ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, Stefano Massini ha ambientato la sua nuova performance, «Bunker Kiev», un'azione drammaturgica ispirata alle testimonianze su giornali e social di quanti, nel cuore dell'Europa, stanno vivendo davvero quella terribile esperienza. A un anno dall'invasione russa in Ucraina lo scrittore e narratore, unico italiano ad aver vinto un Tony Award, l'Oscar del teatro, si interroga su cosa significhi sopravvivere sotto le bombe in un concentrato di paura e di dolore. «Nella prima grande battaglia in Ucraina il teatro Drama di Mariupol è stato colpito e distrutto nonostante nel cortile fosse stata dipinta a lettere cubitali la scritta "bambini"» dice. «Nei bunker si muore, per i crolli e per i motivi più impensabili: perché qualcuno ha dimenticato le pillole per il cuore, perché ci si è seduti troppo lontani dall'uscita, per la ressa scatenata dal panico... Tutta la nostra performance sarà costellata di esplosioni, con l'unico contrappunto della forza delle parole. Un'esperienza molto forte, forse pazza, che vuole essere anche un atto politico».
Dal 6 al 12 marzo, dalle 18,30 e per 45 minuti, Massini sarà la voce narrante della performance davanti a un pubblico di sole 30 persone per volta, condotte nei sotterranei della Pergola fino a uno spazio ristretto e semibuio assimilabile ai 4984 bunker antiaerei di Kiev. «Poi qualcuno raccoglierà il testimone, fino alla fine del conflitto», spiega ancora l'autore, in un'ideale staffetta con altri interpreti ed esponenti della società civile, non solo in Italia. Sono già numerosi, infatti, in Francia e in Germania, i teatri e le case editrici che hanno richiesto il testo per poterlo rappresentare e pubblicare. «La performance andrà avanti a oltranza e grazie alla collaborazione del Comune di Firenze, prima di ogni spettacolo, in piazza della Signoria suonerà la sirena antiaerea per protestare contro la guerra».
Dopo l'8 settembre del 1943, con Firenze occupata dai nazisti, il Teatro della Pergola restò aperto e diventò rifugio antiaereo per gli abitanti del centro storico.
Come reagirà il pubblico, cosa si aspetta Massini? «Mi aspetto terrore, perché il suono dei bombardamenti nei sotterranei fa veramente effetto, e dopo la paura mi aspetto che nella gente arrivi la consapevolezza: di non usare le parole a sproposito e di non pensare a questo dramma come a qualcosa che ci riguarda solo per l'aumento del prezzo della benzina». L'ambiente sonoro della performance, un progetto speciale del Teatro di Toscana, è curato da Andrea Baggio ed è impreziosito da un brano finale composto ed eseguito da Piero Pelù. «Bunker Kiev» è uno spettacolo e una testimonianza di impegno civile, gli incassi andranno a sostegno degli ospedali pediatrici di Kiev e di Mariupol.
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