«Bunker Kiev», la performance di Stefano Massini ​nei sotterranei del Teatro della Pergola

«Mi aspetto terrore, perché il suono dei bombardamenti nei sotterranei fa veramente effetto, e dopo la paura mi aspetto che nella gente arrivi la consapevolezza»

La performance nei sotterranei del Teatro della Pergola
La performance ​nei sotterranei del Teatro della Pergola
di Titta Fiore
Sabato 4 Marzo 2023, 09:00 - Ultimo agg. 5 Marzo, 09:01
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Nei sotterranei del Teatro della Pergola, dove i fiorentini si rifugiavano per scampare ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, Stefano Massini ha ambientato la sua nuova performance, «Bunker Kiev», un'azione drammaturgica ispirata alle testimonianze su giornali e social di quanti, nel cuore dell'Europa, stanno vivendo davvero quella terribile esperienza. A un anno dall'invasione russa in Ucraina lo scrittore e narratore, unico italiano ad aver vinto un Tony Award, l'Oscar del teatro, si interroga su cosa significhi sopravvivere sotto le bombe in un concentrato di paura e di dolore. «Nella prima grande battaglia in Ucraina il teatro Drama di Mariupol è stato colpito e distrutto nonostante nel cortile fosse stata dipinta a lettere cubitali la scritta "bambini"» dice. «Nei bunker si muore, per i crolli e per i motivi più impensabili: perché qualcuno ha dimenticato le pillole per il cuore, perché ci si è seduti troppo lontani dall'uscita, per la ressa scatenata dal panico... Tutta la nostra performance sarà costellata di esplosioni, con l'unico contrappunto della forza delle parole. Un'esperienza molto forte, forse pazza, che vuole essere anche un atto politico».

Dal 6 al 12 marzo, dalle 18,30 e per 45 minuti, Massini sarà la voce narrante della performance davanti a un pubblico di sole 30 persone per volta, condotte nei sotterranei della Pergola fino a uno spazio ristretto e semibuio assimilabile ai 4984 bunker antiaerei di Kiev. «Poi qualcuno raccoglierà il testimone, fino alla fine del conflitto», spiega ancora l'autore, in un'ideale staffetta con altri interpreti ed esponenti della società civile, non solo in Italia.

Sono già numerosi, infatti, in Francia e in Germania, i teatri e le case editrici che hanno richiesto il testo per poterlo rappresentare e pubblicare. «La performance andrà avanti a oltranza e grazie alla collaborazione del Comune di Firenze, prima di ogni spettacolo, in piazza della Signoria suonerà la sirena antiaerea per protestare contro la guerra».

Dopo l'8 settembre del 1943, con Firenze occupata dai nazisti, il Teatro della Pergola restò aperto e diventò rifugio antiaereo per gli abitanti del centro storico. E anche nel «periodo d'emergenza», nell'estate del 44, con il fronte in città, non chiuse mai le porte alla gente in fuga dalle bombe. Ora si fa testimone della realtà in presa diretta. «In occasioni come queste il teatro pubblico esalta una delle principali capacità della messinscena» commenta Massini, «ovvero, consente alle persone di toccare con mano quello che non possono vivere sulla propria pelle. Di solito il linguaggio drammaturgico impiega tempo ad elaborare la cronaca, nel caso di "Bunker Kiev" siamo riusciti a mettere in piedi in poche ore un'operazione straordinaria e unica in Europa. Il teatro dovrebbe essere essenzialmente un luogo di bellezza. Ma la bellezza ha bisogno anche della lucidità per capire ciò che sta accadendo intorno a noi». Da qui l'urgenza di questo testo. «Chi mi conosce sa che sono sempre stato un autore impegnato. Negli ultimi mesi ho cercato di raccontare il dramma dell'Ucraina, ho avuto diverse idee ma non le ho mai realizzate perché mi sembrava un giochetto di stile farlo con la gente comodamente seduta nelle poltrone di velluto in una sala bene illuminata. Poi, improvvisamente, mi è venuto in mente che sotto i teatri ci sono stati i bunker e che sotto la Pergola ce n'era uno, così tutto ha preso forma».

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Come reagirà il pubblico, cosa si aspetta Massini? «Mi aspetto terrore, perché il suono dei bombardamenti nei sotterranei fa veramente effetto, e dopo la paura mi aspetto che nella gente arrivi la consapevolezza: di non usare le parole a sproposito e di non pensare a questo dramma come a qualcosa che ci riguarda solo per l'aumento del prezzo della benzina». L'ambiente sonoro della performance, un progetto speciale del Teatro di Toscana, è curato da Andrea Baggio ed è impreziosito da un brano finale composto ed eseguito da Piero Pelù. «Bunker Kiev» è uno spettacolo e una testimonianza di impegno civile, gli incassi andranno a sostegno degli ospedali pediatrici di Kiev e di Mariupol. 

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