Sono le donne le protagoniste assolute dei romanzi di Vincenza Alfano. Donne scandagliate nel profondo, coi loro drammi interiori, le loro esistenze che sono tele di Penelope, i...
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Il romanzo si snoda in una casa nel centro antico di Napoli, dove la piccola Iris vive un'esistenza serena fino alla morte improvvisa della madre. Affidata a un'assistente sociale, incaricata di accompagnarla da Napoli a Scilla da un’anziana zia, Iris si ritroverà presto a Napoli dalle suore. Qui conoscerà una nuova amica e si appassionerà alla scrittura, prima di scoprire il suo primo amore, clandestino, causa di un labirinto di sentimenti.
Una linea d'ombra da varcare, una rivoluzione da affrontare contro tutto e tutti, sovvertendo le regole, sfidando sé stessi. «Toccami. Sono Iris - si legge -. Sono l’orfana. Sono la bambina abbandonata. Sono la bambina accolta nella casa di una zia troppo anziana. Sono la deportata. Sono la monacata. Sono la condannata a non essere donna, a non essere madre. Adesso è il mio corpo che reclama la libertà che io ho ceduto senza nessuna costrizione.»
Un romanzo intenso di formazione, dunque, sulla libera scelta di una bambina divenuta presto e dolorosamente donna ma anche sulla colpa e sul destino di ognuno. Come sempre la scrittura di Vincenza Alfano è intensa e introspettiva, senza fronzoli e autentica.
Probabilmente c'è del vissuto in quest'opera che denota una conoscenza radicale per Napoli e per il mondo della scrittura, due mondi da affontare evitando gli stereotipi. E la docente e scrittrice napoletana, direttrice dell’«Officina delle parole», ci riesce al meglio, così come nelle sue precedenti prove narrative.
Il Mattino