Anche il Regno Unito si allinea sulla necessità di divulgare correttamente ai più piccoli il senso di una pandemia peraltro inizialmente sottovalutata dallo stesso...
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Il testo si intitola Coronavirus. Un libro per bambini ed è pubblicato dalla Nosy Crow, decennale piccola ma autorevole casa editrice indipendente specializzata per bambini da zero a 12 anni. A firmarlo, tre autrici (Elizabeth Jenner, scrittrice per bambini, Kate Wilson, fondatrice della Nosy Crow e Nia Roberts, direttrice artistica dall’esperienza ventennale nell’editoria specializzata per ragazzi) che si sono avvalse delle vivaci illustrazioni del grande Axel Scheffler: pluripremiato artista tedesco di Amburgo che dal 1982 vive a Londra, dove ha frequentato la Bath Academy of Art diventando illustratore di culto (è il “papà” del longseller il Gruffalò, questa settimana nella classifica dei 10 libri più venduti) di molti testi per bambini popolati di irresistibili mostri, streghette e draghetti pasticcioni. Da oggi, il piccolo libro – tradotto da Clare Stringer - è disponibile gratuitamente anche per i lettori italiani sul sito di Edizioni EL/Emme edizioni (www.edizioniel.com), in collaborazione con Nosy Crow che si è avvalsa, per la pubblicazione, di autorevoli consulenze scientifiche. A partire da quella del professor Graham Medley, docente di Malattie infettive presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine, accanto alla psicologa clinica Sarah Carman, specialista in salute mentale e sviluppo neurologico infantile e adolescenziale, in buona compagnia con dirigenti scolastici inglesi (della Arnhem Wharf Primary School e della Ben Johnson Primary School di Londra: come Sarah Haynes, Alex Lundie e Monica Forty).
L’inedita esperienza di questa emergenza sanitaria globale induce infatti a rispondere in modo semplice, diretto e coinvolgente alle domande, ai dubbi e alle paure dei più piccoli, alle prese con una quotidianità stravolta rispetto ai ritmi e alla socializzazione a cui erano abituati, in giornate tutte da reinventare. Mettendo a frutto anche le nuove emozioni e sentimenti per riuscire a poter dire, alla fine: ce l’abbiamo fatta. Insieme.
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Il Mattino