«Giallo napoletano» libro gratis in edicola con Il Mattino tra killer liberi, prove sparite e il volto crime della città

«Giallo napoletano» libro gratis in edicola con Il Mattino tra killer liberi, prove sparite e il volto crime della città
Un filo rosso sangue che abbraccia un lungo arco di tempo, che lascia tracce tra strade monumentali, piazze storiche, villette di campagna, contrade dell'hinterland. Tutto...

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Un filo rosso sangue che abbraccia un lungo arco di tempo, che lascia tracce tra strade monumentali, piazze storiche, villette di campagna, contrade dell'hinterland. Tutto questo è «Giallo napoletano», il libro gratis domani con Il Mattino in tutte le edicole della Campania e a Roma. 

Una galleria di delitti che hanno segnato la storia di Napoli criminale, consumati da mani diverse, per ragioni differenti, autonome, ma che hanno un punto di contatto. Quale? L'insabbiamento. Il tentativo (fino a questo momento riuscito) di allontanare da inchieste e processi la responsabilità di assassini o mandanti, tuttora rimasti sullo sfondo. È questa una delle tracce che lega le storie che i lettori del Mattino troveranno in edicola domani, in omaggio con una copia del principale quotidiano del sud Italia. Venti casi irrisolti, a cura di Leandro Del Gaudio, raccontate da cronisti di nera e giornalisti che hanno una ossessione su tutte: quella di unire i puntini, di fare collegamenti, come ha ricordato il direttore del Mattino Federico Monga, nella sua introduzione. Ma andiamo a stabilire alcuni contatti tra fatti storici e inchieste giudiziarie apparentemente lontane nel tempo e nello spazio, proviamo a ragionare in ordine sparso.

Chi c'è dietro la morte dell'avvocato Anyo Arcella? Chi ha armato la mano dei killer del penalista di fiducia di Luigi Giuliano? Suggestioni e possibili retroscena portano la firma di un veterano della nera e della giudiziaria del calibro di Giuseppe Crimaldi, che si cimenta anche in un altro giallo, purtroppo maledettamente irrisolto. È il caso di Romina Del Gaudio, la bella promoter di via Camoldolilli, massacrata nell'Aversano da un mostro ancora in circolazione. Un delitto senza colpevoli, sempre per dirla con il racconto di Crimaldi, che svela un retroscena inedito: qualcuno ha visto l'uomo che guidava l'auto che si accostò alla povera ragazzina napoletana, che sognava un futuro professionale nel campo delle comunicazioni e che finì in una trama rimasta oscura. Ma restiamo al campo degli insabbiamenti. Manine in azione su fascicoli che scottano, se leggiamo il delitto di Aldo Semerari di Gigi Di Fiore (che ha scritto anche il delitto Cuocolo, il caso di Anna Parlato Grimaldi e Circolo canottieri: strage senza colpevoli), probabilmente anche nel caso via Tasso: chi ha ucciso Nunzio Giuliano?, di Del Gaudio (che firma anche Non gli chiedemmo il nome; Trentaremi: la fine dei coniugi Ambrosio; Cristofer: addio ai traditori; Chi ha distrutto la cattedrale del Mare), con strane coincidenze tra confessioni troppo precise per risultare veritiere. Ma i cold case di Giallo napoletano non sono solo napoletani.

Nel senso che la galleria umana abbraccia anche storie extramoenia di quella città-mondo dove - per dirla con un vecchio cronista - è già accaduto tutto ciò che ogni giorno accade ai quattro angoli della terra. Ed è così che si scopre la sofferenza dei genitori di Angela Celentano, scomparsa a tre anni sul monte Faito, in una vicenda raccontata dalla penna di Marilicia Salvia, brava a collegare suggestioni che conducono in nord Europa, in Messico, alla luce di indagini partite in ritardo che si avvalgono di spunti recenti, che rimbalzano a Napoli dalle profondità della Rete.

Da non perdere il racconto di Mary Liguori (che ha svolto anche un prezioso lavoro di editing sull'intero testo), che ci proietta nel caso Due scheletri in cantina, il mistero di Baia Verde; di Petronilla Carillo, che fa luce su Enza, il badante indiano e il giallo del terzo uomo; di Generoso Picone, con Claire, il suicidio (im)possibile; di Pietro Gargano, Il mistero di Bellavista e La sconosciuta della cassa in mare (due racconti impreziositi dalle foto di Sergio Siano, di Newfotosud); per poi andare a ritroso nel tempo, addirittura in antiche dinastie del passato. È il caso dei tre racconti che portano la firma del caporedattore centrale Vittorio Del Tufo (Muori Sergianni. Medioevo di sangue; Da Napoli al Vaticano, il sangue dei Borgia; Don Ciappa e il tavolino dell'impiccato), che offre tinte fosche alla sua capacità di collegare fatti e luoghi storici ben nota ai lettori dell'Uovo di Virgilio.

Un lavoro di squadra, tutto interno alla redazione del Mattino, nel quale è doveroso ricordare il contributo di competenza e dedizione offerto dal capocronista Gerardo Ausiello e dal capo dello sport Francesco De Luca: sempre pronti a migliorare un prodotto da offrire ai lettori di questo giornale, bravi a scoprire fino all'ultimo refuso in vista dell'imprimatur.
 

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Il Mattino