«La luna nel pozzo», con un libro la Chiesa sostiene gli sfollati dell'alluvione

L’autore è il sacerdote Pasquale Trani che ha scelto la storia del profeta Geremia come esempio di speranza

Don Pasquale Trani
Lo scopo è quello di raccogliere fondi per sostenere gli sfollati della tragedia di Casamicciola dello scorso 26 novembre. È l’obiettivo che si prefigge la...

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Lo scopo è quello di raccogliere fondi per sostenere gli sfollati della tragedia di Casamicciola dello scorso 26 novembre. È l’obiettivo che si prefigge la diocesi di Ischia con la presentazione, domani nella sala conferenze della sede vescovile di Ischia Ponte, alle ore 16.30, del libro «La luna nel pozzo, Geremia un profeta tra due epoche» (prefazione di Jesus Moran, euro 10) scritto da don Pasquale Trani, il sacerdote che ha dedicato un periodo di studi alla vicenda del profeta che «appare emblematica in questa fase storica per la società civile dell’isola verde». All’incontro, coordinato da Amedeo Romano e Raffaella Mattera, e moderato da don Carlo Candido, prenderà parte anche il vescovo Gennaro Pascarella.

L’inquadramento storico-biblico sarà curato da don Cristian Solmonese, con letture di brani affidate a Beppi Banfi e Anna Di Meglio, alternate da intermezzi musicali del prete-cantautore don Mimmo Iervolino.

Le testimonianze di familiari delle vittime dell’alluvione di Casamicciola, faranno da preludio, poi, allo sguardo sull’attualità ecclesiale e civile di Pina Trani e Antonio Pisani, e al confronto con il pubblico.

«Questo libro – spiega don Pasquale Trani – è nato nella scorsa estate pensando al pozzo di Geremia pieno di fango. Non avrei mai immaginato che quel fango, da simbolo di benessere e cura per gli ischitani, si trasformasse in catastrofe per Casamicciola e non solo! Ci sono dei momenti difficili in cui ci sentiamo sprofondare in un pozzo che può essere più o meno profondo e lungo, così è stato per il profeta Geremia che si è trovato a vivere la sua missione in un momento difficile della storia di Israele. Ma nonostante le avversità che ha affrontato, non si è arreso. È scritto per sostenere i tanti Geremia di oggi, che vivono in un piccolo o grande pozzo, affinché, alzando lo sguardo verso l'alto, siano sostenuti anche da un solo raggio della luna della speranza».

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Il Mattino