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Ci sono scomparse che con il tempo pesano di più. Succede con i caposcuola, con i fuoriclasse, con gli sconfinatori. Luciano De Crescenzo non era un caposcuola, perché non abbiamo visto in giro suoi discepoli. Ma era un fuoriclasse, in tutto quello che faceva, e, soprattutto, era uno sconfinatore. Ingegnere, filosofo, divulgatore, regista, narrautore, scrittore di gran successo in Italia, e forse ancora di più in Germania, ma poco considerato in generale da una intellighentia nazional-impopolare.
È partendo da questa considerazione, dall'assenza-assedio di cui siamo prigionieri da quel 18 luglio di due anni fa, quando l'uomo di Bellavista se n'è andato, che «Il Mattino» ha deciso di regalarsi, e, soprattutto, regalare ai suoi lettori, la «presenza» di Luciano, Lucianino continua a chiamarlo Enzo D'Elia, suo agente letterario e amico per una vita.
Ecco, allora nascere l'idea di un libro che, sulla scia delle iniziative dedicate a Pino Daniele, Giancarlo Siani e Diego Armando Maradona, raccontasse il «nostro Luciano De Crescenzo» per la collana «Ieri Oggi Domani».
Luciano De Crescenzo. Storie d'amore e libertà, in edicola gratis (solo in Campania) con «Il Mattino» venerdì 16, raccoglie infatti, gli articoli firmati per questo quotidiano da Luciano De Crescenzo, su fatti storici e fattarielli di cronaca, su cultura e sport, su Eduardo e Caccioppoli, De Laurentiis e Varenne. Un lungo racconto nel racconto, che culmina con un inedito, dedicato all'amico Renato Carosone, con la proposta di cambiare l'inno italiano utilizzando la sua «Pigliate na pastiglia» per rendere la vita meno amara.
Una narrazione che procede con la preziosa raccolta di alcune interviste storiche, comparse sempre su queste pagine, sino agli articoli che raccontano il triste ma non solitario finale, il lungo addio che la città-pianeta gli ha tributato alla sua maniera, compreso il murale ai Quartieri Spagnoli spuntato da poco come laicissima icona capace di evocare le radici e le ali di un sentire condiviso.
Ma se l'amicizia è l'arte dell'incontro, di amici Lucianino si è circondato per una vita e, così, nelle 144 pagine del volume edito da Guida e curato da Titta Fiore e dal sottoscritto, non potevano mancare, dopo un intervento della figlia Paola che segue la prefazione del direttore Federico Monga, i ricordi di Renzo Arbore e Marisa Laurito, di Marina Confalone e Geppy Gleijeses, di Alessandro Siani con cui ha scritto il suo ultimo libro. E, ancora, pezzi sul suo cinema di Valerio Caprara, sulla sua filosofia di Massimo Adinolfi, un'intervista di Luciano Giannini a Maurizio Costanzo, un intervento di Marco Ciriello. Nonché un ritratto firmato da Titta Fiore e un dietro le quinte nell'officina editoriale dell'ingegnere-filosofo opera di chi scrive.
Appuntamento in edicola, venerdì: con «Il Mattino», con il «nostro», e «vostro», Luciano De Crescenzo.
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